E’ ancora in corso l’emergenza smog a New Delhi, in India: per il terzo giorno consecutivo la concentrazione di polveri sottili nell’aria ha superato di 12 volte i livelli di guardia (secondo le misurazioni effettuate dall’ambasciata statunitense). Le autorità hanno vietato l’accesso dei camion in città e le attività edilizie. Un miglioramento della situazione potrebbe esservi solo tra qualche giorno, con l’arrivo previsto di venti da nord-ovest.
Aria irrespirabile, dunque, e scuole chiuse fino a domenica. Ieri gli abitanti di New Delhi si sono svegliati sotto un cielo plumbeo. Il livello delle polveri sottili (PM2,5) registrato stamattina dai dispositivi situati in diversi quartieri di Delhi è tra 400 e 700. L’Oms raccomanda di non oltrepassare i 25.
Una combinazione di fumo prodotto dalla combustione delle stoppie operata annualmente dai contadini del Punjab e dell’Haryana e di umidità, ha trasformato New Delhi, capitale dell’India, in una “camera a gas” e spinto le autorità ad annunciare una serie di misure cautelari fra cui un forte aumento delle tariffe di parcheggio e una riduzione del biglietto della metropolitana. Lo scrive l’agenzia di stampa Pti.
La densa coltre di fumo, scrive l’agenzia di stampa Pti, ha ridotto la visibilità stradale, condizionato i voli e le operazioni ferroviarie. L’aria pesante ha limitato la normale attività commerciale, accentuando i problemi respiratori della popolazione o per lo meno causando una intensa lacrimazione degli occhi. Il vice governatore di New Delhi, Manish Sisodia, ha annunciato che da oggi “le lezioni nelle scuole primarie saranno sospese”. La Authority per l’inquinamento dell’ambiente chiede periodi di traffico con targhe pari e dispari alternate alla luce della “situazione di crisi”.