Il così detto divorzio breve è stato introdotto in Italia dalla legge 55/2015 e ha rappresentato indubbiamente un significativo passo in avanti rispetto alle lungaggini burocratiche precedenti, in base alle quali si dovevano aspettare 3 anni almeno per sciogliere definitivamente il legame matrimoniale, purchè non vi fossero contenziosi in corso. La brevità, tuttavia, è concetto relativo, giacchè, anche con la nuova disciplina, si riesce a liberarsi del proprio coniuge in 6 mesi, se tutto va bene. Non c’è che dire: noi italiani, nell’innovare siamo spesso lenti e tardivi, quasi sempre un passo indietro rispetto ai partner europei. Un esempio per tutti. In Gran Bretagna è imminente una vera e propria rivoluzione nelle pratiche di divorzio. Lo comunica il Daily Telegraph, secondo il quale, a breve sarà possibile porre fine a un matrimonio con qualche click di tastiera e mouse, semplicemente compilando un modulo online. Il ministero della Giustizia, infatti, ha già avviato la sperimentazione di questo nuovo servizio ‘espresso’ a Nottingham e presto, spiega il quotidiano, verrà offerto anche al resto del Paese. Si prevede un risparmio di circa 250 milioni di sterline per i tribunali del Regno, che avranno così molti meno casi di divorzio da trattare. Un avvertenza: il modulo potrà essere utilizzato soltanto da quanti sceglieranno la via consensuale per chiudere il loro matrimonio. Per le questioni irrisolte e i patrimoni da spartire, ovviamente, l’unica via possibile rimane il ricorso alla corte.