In occasione delle festività Greenpeace lancia la campagna «Natale per la foresta», una raccolta di donazioni per tutelare le foreste del mondo, dall’Indonesia all’Amazzonia, di cui si perdono oltre tre milioni di ettari all’anno principalmente a causa di monocolture industriali, allevamenti intensivi, incendi e commercio di legno illegale. Solo in Indonesia negli ultimi 25 anni sono andati persi 31 milioni di ettari di foresta, un’area grande quasi quanto la Germania. Le compagnie produttrici di olio di palma e polpa di cellulosa per la carta – sottolinea Greenpeace – sono le principali responsabili di questa devastazione: quasi il 40% della deforestazione avvenuta tra il 2011 e il 2013 ha avuto luogo in terreni convertiti in piantagioni industriali. In Brasile, nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni a tutela dell’Amazzonia, i dati più recenti registrano un’inversione di rotta: tra l’agosto 2014 e il luglio 2015 la deforestazione è aumentata del 16%. «Abbiamo già distrutto più dell’80% delle foreste del nostro Pianeta, la casa di oltre la metà delle specie animali e vegetali», dichiara Martina Borghi della campagna Foreste di Greenpeace Italia. «Dobbiamo assolutamente fermare questo scempio, per salvare la biodiversità, il clima, le persone».
Sul sito dell’organizzazione ambientalista è possibile fare un regalo con donazioni, una tantum o mensili, per proteggere le foreste indonesiane che sono casa della tigre di Sumatra, quelle africane e i loro grandi primati, e quelle amazzoniche insieme ai pappagalli. Si può inoltre donare una «terra protetta per le popolazioni indigene» sostenendo l’acquisto di attrezzature per monitorare le attività illegali in varie aree verdi del mondo.