All’ultimo Consumer Electronics Show di Las Vegas, la fiera mondiale dell’hi-tech più importante del mondo svoltasi a inizio anno, erano presenti 45 startup italiane, attive in settori che vanno dalla mobilità sostenibile alle guide digitali per non vedenti, da nuove soluzioni di telemedicina ai dispositivi indossabili per i motociclisti. Una dimostrazione di vitalità che conferma i passi in avanti compiuti dal nostro Paese su questo fronte, nonostante il persistere di problemi storici come la carenza di investitori specializzati nelle aziende da poco costituite. Le cifre elaborate dal Mise confermano questo trend.
Nel 2017 sono stati erogati 221 milioni di euro a startup innovative con la copertura del Fondo di garanzia per le Pmi. Una cifra record, in crescita rispetto al totale delle operazioni erogate nel 2016 (206 milioni), anche senza considerare le oltre 200 operazioni, per un valore complessivo di 74 milioni di euro, già autorizzate dal fondo, ma ancora non perfezionate. E’ quanto emerge dal Rapporto trimestrale del ministero dello Sviluppo Economico su “le imprese innovative e il fondo di garanzia”.
Da settembre 2013, per effetto di una previsione del d.l. 179/2012 – lo “Startup Act italiano” – le startup innovative che intendono ottenere un finanziamento bancario possono richiedere l’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI (FGPMI) gratuitamente, seguendo una procedura semplificata che esclude una valutazione di merito creditizio ulteriore rispetto a quella già effettuata dall’istituto di credito. La garanzia può arrivare fino a 2,5 milioni di euro per impresa, e coprire fino all’80% di ciascun prestito concesso.
In quattro anni, dall’entrata in vigore del provvedimento che ha consentito l’accesso gratuito al fondo per le startup innovative, sono 1.748 quelle che hanno ricevuto prestiti bancari con garanzia per quasi 600 milioni di euro. L’ammontare medio dei finanziamenti erogati è pari a 210 mila euro e 541 startup hanno ricevuto più di un prestito, per un totale di 2.843 operazioni con una durata media di circa quattro anni e mezzo. In pole position la Lombardia, che mantiene il primato per numero di operazioni (764) e risorse mobilitate (194 milioni di euro), seguita da Emilia-Romagna, Veneto, e Marche. Attualmente, il 63,9% delle operazioni risulta in regolare ammortamento, mentre nel 10,5% dei casi il prestito è stato già interamente restituito dall’impresa. Le operazioni in sofferenza sono solo l’1,8%.
Per quanto riguarda le Pmi innovative, le quali possono utilizzare il Fondo solo dalla metà del 2016, in modalità gratuita e semplificata, il totale erogato in un anno e mezzo è poco superiore a 44 milioni di euro, destinato in misura significativa ad aziende dell’Emilia-Romagnana (12,5 milioni). Nel complesso le operazioni autorizzate verso queste imprese sono 177, di cui 145 già risultate nell’erogazione di un prestito.