Nel primo trimestre di quest’anno il numero delle start-up innovative iscritte nell’apposita sezione del Registro delle imprese ha continuato a crescere: al 31 marzo 2017 le nuove industrie erano 6.880 contro le 6.745 del dicembre 2016. Nel corso degli ultimi tre mesi, hanno perso lo status di start-up innovativa oltre 800 realtà imprenditoriali costituite prima del 18 dicembre 2012, data di entrata in vigore del cd. “Start-up act italiano”, la normativa per le nuove imprese introdotta dal decreto legge 179/2012.
Nonostante questo, tuttavia, il numero complessivo di start-up innovative iscritte è aumentato del 2% in 90 giorni, secondo il naturale meccanismo di ricambio generazionale, che ha visto le start-up di nuova o recente costituzione sostituire quelle più datate. Salvo una piccola minoranza di aziende, pari a pochi punti percentuali sul totale, che tecnicamente non sono state ancora rimosse dalla sezione speciale del Registro delle imprese dalle Camere di Commercio competenti, tutte le start-up innovative oggi iscritte sono state costituite dopo l’entrata in vigore della nuova normativa. A questo punto è interessante osservarne l’evoluzione nel tempo.
Al netto dei valori prodotti dalle imprese di nuova entrata, che hanno già depositato almeno un bilancio, risulta che quelle più agée uscite dalla sezione speciale tra gennaio e marzo 2017, costituisce oltre un quinto del valore complessivo della produzione delle start-up innovative italiane. L’esodo delle start-up mature, per così dire, non ha nel complesso alterato indicatori economici distintivi di questa tipologia di imprese. Il grado di stabilità sull’attivo patrimoniale rimane particolarmente elevato con -28,4%, circa 5 volte maggiore rispetto al rapporto medio delle altre società di capitali (5,7%) e aumenta solo impercettibilmente di un numero di aziende innovative che registrano una perdita (da 57,2% a 58%). Poche variazioni vengono registrate con riferimento alla distribuzione geografica del fenomeno: la Lombardia si conferma essere la regione leader, con 1.596 start-up, pari al 23,2% del totale nazionale e 1.104 di esse sono localizzate a Milano (16% del totale nazionale). A seguire troviamo l’Emilia Romagna, con 764 aziende innovative (11,1%); il Lazio, con 655 (9,5%); il Veneto, con 600 (8,7%); la Campania, prima tra le regioni del Mezzogiorno con 471 start-up (6,85%). La regione con più elevata incidenza di start-up innovative in rapporto alle società di capitali presenti rimane il Trentino alto Adige (1,15%), seguita da Marche (0,83%); Friuli Venezia Giulia (0,69%); Emilia Romagna (0,68%).