Il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, accoglie “con soddisfazione” i pareri della Commissione Lavori Pubblici del Senato, delle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio (Dpcm) relativo agli interventi infrastrutturali sottoposti a commissariamento. La settimana scorsa, durante un’audizione difronte alle medesime Commissioni, il Ministro aveva ricordato alle Commissioni la necessità di procedere rapidamente all’adozione dei decreti.
“Ora è possibile accelerare la realizzazione di 58 opere importanti per lo sviluppo del nostro Paese, attese da molto tempo da cittadini e imprese”, commenta il Ministro Giovannini. “Procederemo subito con il perfezionamento dell’iter del Dpcm affinché i commissari possano avviare il proprio lavoro. Ne beneficerà tutto il Paese – afferma il Ministro – e in particolare il Mezzogiorno, dove è prevista la quota maggiore di investimento. L’avvio delle attività fornirà anche uno stimolo all’occupazione e alla ripresa economica, consentendo uno spostamento del traffico a favore del trasporto ferroviario, in linea con l’obiettivo di uno sviluppo più sostenibile sul piano ambientale, una migliore tutela delle risorse idriche, minacciate dalla crisi climatica, il rafforzamento dei nostri porti e il miglioramento dei servizi di pubblica sicurezza. Sarà richiesto un impegno straordinario dei commissari, delle imprese e, in particolare, di chi lavorerà nei cantieri”. A questo proposito, il Ministro richiama il protocollo sottoscritto con le parti sociali a dicembre 2020 che, in conformità con le norme del contratto nazionale, ottimizza i turni di lavoro, anche in squadre operanti sulle 24 ore e 7 giorni su 7, per rendere più veloci i cantieri delle infrastrutture commissariate e per favorire l’aumento di occupazione in condizioni di piena sicurezza.
Nel complesso le opere soggette al commissariamento sono: 14 infrastrutture stradali, 16 infrastrutture ferroviarie, una metropolitana (la metro linea C di Roma), 12 infrastrutture idriche, 3 infrastrutture portuali, 12 infrastrutture per presidi di pubblica sicurezza. Le 58 opere hanno finanziamenti già disponibili pari a circa 40 miliardi di euro, a fronte di un costo complessivo di 66,1 miliardi. Di questi, 26,9 miliardi sono destinati a infrastrutture localizzate al Sud, 21,6 miliardi per interventi situati al Nord e 17,6 miliardi sono indirizzati a opere nel Centro Italia. 46 miliardi di euro sono destinati alla realizzazione di opere ferroviarie, 10,8 a infrastrutture stradali, 5,8 miliardi per il trasporto rapido di massa, 1,7 miliardi per le infrastrutture portuali, 1,2 miliardi per le opere idriche e 538 milioni per presidi di pubblica sicurezza.
I criteri utilizzati per l’individuazione delle opere da realizzare con il commissariamento tengono conto della complessità progettuale o esecutiva, ma anche del loro impatto sul tessuto socioeconomico a livello nazionale, regionale e locale. Le infrastrutture da commissariare, previste nel Dpcm, sono in gran parte contenute nel documento di pianificazione strategica ‘Italia Veloce’, allegato al Documento di Economia e Finanza 2020, che ha definito un quadro di interventi strategici e prioritari per lo sviluppo del Paese. Alcune di queste opere sono anche inserite nella proposta del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Si tratta solo di un primo passo”, aggiunge il Ministro. “In tempi brevi, dopo che avremo definito con il Parlamento e la Conferenza dei Presidenti delle Regioni i criteri generali per individuare le opere tenendo conto anche di quanto osservato nelle valutazioni espresse oggi dal Parlamento e dalla Conferenza, presenteremo una seconda lista di interventi per cui nominare dei commissari. Ma va ricordato che il ricorso al commissariamento non deve essere la prassi. È necessario, quindi, procedere in parallelo per semplificare procedure e adempimenti ordinari e rafforzare la Pubblica amministrazione inserendo personale con specifiche competenze tecniche e nei settori dell’innovazione e della digitalizzazione”.
Tra le opere ferroviarie, inserite nel Dpcm che ha ricevuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari, sono incluse: la tratta ad alta velocità/alta capacità Brescia-Verona-Padova, il potenziamento della linea Venezia-Trieste, il potenziamento con caratteristiche di alta velocità della direttrice Salerno-Reggio Calabria e della direttrice Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia, la realizzazione dell’asse ad alta velocità/alta capacità Palermo-Catania-Messina, il ripristino della linea Palermo-Trapani (via Milo), la chiusura dell’anello ferroviario di Roma, il completamento del raddoppio dell’asse ferroviario pontremolese, la realizzazione di opere sulla tratta ferroviaria Napoli-Bari, mentre l’intervento per il trasporto rapido di massa riguarda la Metro C di Roma. Tra le infrastrutture stradali, interventi sono previsti per il potenziamento della statale 106 Ionica, della strada statale Salaria, della statale 17 dell’Appennino abruzzese e appulo-sannitico, della statale garganica e della E 78 Grosseto-Fano. Le opere portuali riguardano la darsena Europa nel porto di Livorno, la nuova diga nel porto di Genova e il rilancio della cantieristica nel porto di Palermo. Per le infrastrutture idriche sono previsti interventi per la messa in sicurezza dell’Acquedotto del Peschiera (che serve l’Italia centrale e Roma) e di 10 dighe in Sardegna e Sicilia. Infine, sono previsti interventi in caserme e centri polifunzionali di pubblica sicurezza a Bologna, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Roma.