Il sindaco di Bologna Virginio Merola diventa portavoce in Europa delle istanze delle regioni e dei comuni italiani. È stata pubblicata ieri nella Gazzetta ufficiale Ue la nomina del primo cittadino come membro titolare del Comitato europeo delle Regioni, occupando così il seggio lasciato vacante dal consigliere comunale di Torino Piero Fassino. Merola resterà membro del CdR, l’organo consultivo dell’Ue composto dai rappresentanti territoriali dei 28 Stati membri, fino alla scadenza del mandato il 25 gennaio 2020. Il 6 e 7 febbraio potrebbe essere il momento del suo debutto a Bruxelles, quando il CdR si riunirà in sessione plenaria.
La sua nomina, proposta dall’Anci, è stata ratificata dal Consiglio dell’Unione europea. «È un onore per me assumere questo incarico perché credo profondamente nei fondamenti costitutivi che hanno portato al processo di unificazione europea», ha detto il primo cittadino bolognese, «quella di oggi è un’Europa in crisi che deve trovare la capacità di rinnovarsi e le città possono e devono dare un contributo a questo rinnovamento».
Il Comitato europeo delle Regioni è un organo che fa parte dell’Ue e ha carattere consultivo. Ne fanno parte rappresentanti eletti degli enti locali dei 28 Paesi membri. La Commissione Ue, il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento Ue devono sentire il parere del Comitato quando elaborano norme in settori che riguardano l’amministrazione locale e regionale come la sanità, l’istruzione, l’occupazione, la politica sociale, la coesione economica e sociale, i trasporti, l’energia e i cambiamenti climatici. Nell’ambito del Comitato gli enti locali vengono a conoscenza ed elaborano pareri su norme che riguardano direttamente la vita delle regioni e delle città.
Prima del sindaco di Bologna gli ultimi ad essere entrati nelle file della delegazione italiana erano stati il sindaco di Catania Salvatore Pogliese e il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, nominato nell’ottobre 2018 in sostituzione dell’ex governatore, Luciano D’Alfonso, eletto senatore. Un passaggio lampo fra i banchi del CdR è stato invece quello della presidente della Regione Valle d’Aosta, Nicoletta Spelgatti, nominata e decaduta dopo pochi mesi sia alla guida della Regione che a Bruxelles.