L’introduzione di misure legislative volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato è vicina. Il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, annuncia l’arrivo della direttiva sul lavoro agile nella pubblica amministrazione “che presenteremo in conferenza unificata il 25” maggio. La direttiva, ha detto la Madia a Milano, prevede che almeno il 10% dei lavoratori che lo chiedono potranno sperimentare forme di smart working, senza “penalizzazioni nella loro professionalità e nell’avanzamento di carriera”. “Un grande esempio di cambiamento che tiene insieme innovazione e coesione sociale”, lo ha definito Madia.
Non a caso, pur in assenza di norme precise, diverse PA si sono messe in moto con progetti e iniziative concrete di lavoro agile per i propri dipendenti. Non come avvenuto nel settore privato, dove oggi secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano fa smart working il 30% delle imprese, per un totale di 250mila lavoratori, e dove molte altre stanno cercando di capire se e come iniziare. Ma comunque puntando alla concretezza e a una sperimentazione orientata all’entrata a pieno regime.
Il lavoro agile “è innovazione potente dell’organizzazione del lavoro che al centro la tecnologia, è una grande scommessa per cambiare la pubblica amministrazione nell’ottica della qualità del servizio reso al cittadino. Perché conta il risultato e non le ore di lavoro”. Queste le parole del Ministro che è intervenuta a Palazzo Marino alla presentazione della settimana del lavoro agile che prende il via oggi. Questa modalità permette ai dipendenti di pubbliche amministrazioni o imprese private di lavorare a distanza, da casa, ad esempio da postazioni di coworking. Nella legge di riforma della pubblica amministrazione “abbiamo voluto mettere un articolo specifico” sul lavoro agile, che appunto “darà vita a una direttiva che presenteremo in conferenza unificata il 25”. La misura prevede come detto che nelle amministrazioni pubbliche almeno il 10 per cento dei lavoratori che lo chiedono potranno sperimentare forme di lavoro agile.
“Ci aspettiamo tra qualche giorno l’emanazione della direttiva” da parte della ministra della P.A, Marianna Madia, per lo sblocco dei contratti nel pubblico impiego. Così il segretario generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, sollecita invece l’attività di Governo su questo fronte. “Si tratterà di una stagione inedita, con nuove regole di relazioni sindacali”, spiega. E la contrattazione, sottolinea, si dovrà occupare anche “della flessibilità oraria, della conciliazione vita-lavoro”. Infatti per Sorrentino l’atto annunciato dal ministero della P.A. sul “lavoro agile non può essere il solo elemento”. E’ una “sperimentazione che va accolta con favore ma applicabile solo in certi settori professionali, occorre invece guardare al complesso”, evidenzia Sorrentino.