L’Olanda vota oggi fra tensioni e incertezze

L’Olanda alle urne per la scelta del nuovo Governo e della nuova Camera, con una destra euroscettica che avanza rapidamente. Un appuntamento che sta attirando l’attenzione dell’intera Europa, poichè quelle olandesi sono le prime elezioni che nel corso di quest’anno potrebbero delineare un nuovo quadro politico europeo, soprattutto se venisse confermata l’avanzata dei movimenti populisti ed euroscettici. Le elezioni olandesi, inoltre, si tengono nello stesso periodo in cui Londra avvia la Brexit e in cui Roma celebra i 60 anni dei Trattati europei. L’esito dell’appuntamento elettorale potrà perciò dare un primo, concreto segnale del clima politico che si respirerà in Europa nel breve- medio periodo.

Negli anni il panorama politico olandese è cambiato sostanzialmente. I tre principali partiti di governo: liberali di destra, laburisti e cristiano-democratici, sono passati dall’80% dei voti negli anni Ottanta, a circa il 40% degli ultimi sondaggi. Oggi, complessivamente sono ventotto i partiti e liste presenti sulla scheda elettorale e secondo le ultime rilevazioni, nessuna formazione dovrebbe ottenere più del 20% dei voti. Il partito liberale di destra del VVD, guidato dal primo ministro Mark Rutte, sembrerebbe essere leggermente in testa, gli addetti ai lavori pensano che il Partito della Libertà (PVV) del leader anti-islam e anti-Ue Geert Wilders (il cosiddetto Trump olandese) potrebbe avere la possibilità di vincere. Il condizionale è d’obbligo, non ci resta che attendere ancora qualche ora per conoscere l’esito delle votazioni.