Si riprende il mercato degli appalti. Dati positivi, comunicati dall’Osservatorio OICE-Informatel, confermano il trend. Per effetto dell’entrata in vigore del decreto “sblocca-cantieri” (seconda decade di giugno), il numero degli appalti integrati è cresciuto del 72,0% (da 25 a 43) e il valore stimato della progettazione esecutiva oggetto di questi appalti è aumentato di 11 volte (da 1,2 a 14,5 milioni di euro) rispetto agli stessi mesi del 2018. Si tratta di 13,3 milioni di progettazione esecutiva che si aggiungono al valore delle gare di progettazione pura, rimaste stabili nello stesso triennio (nel periodo luglio-settembre 2018 erano 126,5 milioni, quest’anno ci si attesta su 125,5). Complessivamente, precisa l’Osservatorio, nei primi nove mesi del 2019 la progettazione si mantiene in campo positivo nel valore: le gare sono state 2.097 (527 sopra soglia) per un importo totale di 452,3 milioni di euro (371,6 sopra soglia), -11,0% in numero (+21,1 sopra soglia) e +14,2% in valore (+30,4% sopra soglia) sui nove mesi del 2018. Meno positivo, invece, il mercato dei servizi di progettazione pura, laddove sono state bandite 221 gare (55 soprasoglia), per un valore di 36,6 milioni di euro (28,2 soprasoglia), ma rispetto al precedente mese di agosto il numero cala del 14,0% e il loro valore del 7,2%, rispetto a settembre 2018 -9,8% in numero e -1,0% in valore. Dunque, luci e ombre caratterizzano ancora l’intero settore
“Il dato dei primi nove mesi dell’anno –commenta Gabriele Scicolone, Presidente OICE – conferma un andamento altalenante dei bandi di progettazione: dopo un inizio eccellente, da giugno è iniziata una fase calante in numero che ha attraversato i mesi estivi e che forse ancora deve trovare il suo minimo. Il cambio di passo è dovuto anche all’entrata in vigore del decreto “sblocca cantieri” che ha incentivato il ricorso all’appalto integrato e che ha assorbito negli ultimi tre mesi 13,3 milioni di sola progettazione esecutiva in più rispetto all’anno scorso. Da notare che nel 2019 il mercato è sostenuto dalle gare sopra soglia, sia nel mercato della sola progettazione, sia in quello di tutti i servizi d’ingegneria e architettura, un mercato che vede un ampio ricorso allo strumento dell’accordo quadro. E’ proprio su questo strumento che si addensano le nubi per i progettisti e per le imprese. Se gli accordi quadro promettono prospettive di lavoro, gli ordini attuativi languono rendendo molto, troppo, spesso pezzi di carta senza contenuto. Ciò – ha continuato il Presidente OICE – rende anche difficile decifrare il vero valore del mercato dal momento che, l’inattività di accordi quadro assegnati può “drogare” la percezione del mercato. Rimangono poi forti le criticità sui tempi di aggiudicazione che, in media, sono di 230 giorni e, in settori come quello ospedaliero possono arrivare anche a 2 anni. Occorre intervenire al più presto, anche con una moratoria sulle durate, perché non si può chiedere agli offerenti di consegnare offerte in due mesi e poi lasciare libere le stazioni appaltanti di tenere aperte le gare per uno o due anni, rinviando la “messa a terra” di investimenti significativi e necessari per la collettività. Rimane poi la piaga dei ribassi, sia pure in leggero miglioramento nel 2019, per la quale chiediamo da tempo l’obbligo di punteggio soglia per le offerte tecniche, e notiamo che anche sul fronte dei pagamenti la situazione sta andando peggiorando con un aumento dei pagamenti oltre 9 mesi. Altro tema di preoccupazione è quello legato alle assicurazioni “single project” che, ulteriore balzello come effetto collaterale della normativa, stanno nuovamente sfibrando le società di ingegneria con un incomprensibile “doppio pagamento”. Chiediamo – ha concluso Gabriele Scicolone – che il prossimo regolamento del codice introduca meccanismi in grado di riequilibrare il rapporto fra operatore economico e stazione appaltante”.