Le Aree Interne sono quella vasta parte del territorio nazionale – pari a circa il 60 per cento della superficie – che per carenza di servizi, di opportunità, per il degrado ambientale e paesaggistico, stanno subendo un calo o invecchiamento della popolazione. Chi ancora oggi vive in queste aree, quasi un quarto della popolazione italiana, in assenza di solide prospettive di rilancio avrà sempre più difficoltà a rimanervi in futuro.
A questa parte di popolazione occorre garantire innanzitutto la piena “cittadinanza”, intesa prioritariamente come diritto all’Istruzione, alla Salute e alla Mobilità. Contestualmente occorre proporre progetti di rilancio delle opportunità economiche incentrati sulla valorizzazione e riqualificazione delle risorse esistenti, e su dinamiche di scambio più virtuose che in passato con i territori più dinamici e densamente popolati.
Per questa ragione oltre 180 persone, tra amministratori, progettisti e ricercatori provenienti da tutta Italia, si riuniranno ad Aliano (Mt) il 29 e 30 maggio per partecipare al Forum “Aree Interne” 2017, giunto alla sua quarta edizione: professionisti impegnati nella costruzione di progetti di sviluppo per le aree “remote” del Paese, quelle che, anche a causa della fragilità dei servizi offerti alla popolazione, soffrono il problema dello spopolamento.
Tra i partecipanti Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, Enrico Borghi, consigliere della Presidenza del Consiglio per l’attuazione della Strategia nazionale Aree interne (Snai), Ludovica Agrò, Direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, Sabrina Lucatelli, coordinatore del Comitato Aree Interne, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, economista, ed Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis).
In un orizzonte di medio-lungo periodo, l’attenzione alle Aree Interne rappresenta un impegno fondamentale per il governo italiano: ad esse è infatti riconducibile quasi il 60% del territorio nazionale, ben 180mila chilometri quadrati (non solo nelle zone montane delle Alpi o degli Appennini), dove vivono 13 milioni di persone, un quarto della popolazione del Paese. Su queste Aree, dal 2014, è in atto una strategia nazionale coordinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, denominata Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI).
Ad oggi, interessa 71 aree, in tutte le Regioni e nella Provincia autonoma di Trento, selezionate utilizzando indicatori relativi all’accesso a servizi per la salute, la mobilità collettiva e l’istruzione. I Comuni coinvolti sono 1.066, e misurano il 16,9% della superficie del Paese: vi abitano oltre 2,1 milioni di italiani, pari al 3,5% della popolazione del Paese. La dotazione della Strategia Nazionale Aree Interne è pari a 190 milioni di euro, mentre le risorse complessivamente mobilitate dalla misura – che comprendono anche l’allocazione di risorse Psr, Fse e Fesr – sono stimabili in almeno 600 milioni di euro.