Limiti del sindacato del giudice amministrativo sui decreti di amministrazione straordinaria

Il Tar del Lazio, con la sentenza n. 17181 del 7 ottobre 2025, ha precisato i confini del controllo del giudice amministrativo sui decreti ministeriali di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria. Secondo la sezione IV, presieduta da Mele con relatore Bianchi, il sindacato del Tar può riguardare solo vizi formali o estrinseci, come la competenza dell’organo emanante o la correttezza della procedura seguita, ma non può estendersi alla valutazione di merito sull’esistenza dei presupposti di insolvenza dell’impresa.

In pratica, la verifica della situazione economica dell’impresa e della sua ammissibilità alla procedura resta esclusiva del giudice ordinario, il quale, in sede fallimentare, accerta lo stato di insolvenza. Il decreto ministeriale, pur essendo impugnabile davanti al Tar, deve fornire una motivazione coerente e non manifestamente illogica o arbitraria: nel caso in esame, il Tar ha giudicato infondato il ricorso basato su presunti difetti di istruttoria e motivazione, confermando la correttezza formale del provvedimento.

La pronuncia si inserisce in un consolidato orientamento giurisprudenziale, confermato anche dal Consiglio di Stato e dalla Cassazione, secondo cui l’accertamento dello stato di insolvenza è prerogativa esclusiva dell’autorità giudiziaria ordinaria e non può essere sostituito da valutazioni amministrative.

Fonte: Ufficio massimario del Consiglio di Stato