Storie numeri della criminalità ambientale in Italia raccontati nel Rapporto di Legambiente, impennata dei reati nel ciclo illegale del cemento, 12.216 (+28,7%) e dei reati contro la fauna 6.481 (+4,3%), al 3° posto gli illeciti nel ciclo dei rifiuti a quota 5.606, preoccupano il virus della corruzione, la diffusione dei comuni sciolti per mafia e dei clan censiti.
Campania, Puglia e Sicilia le regioni con più reati ambientali, a livello provinciale, Roma la più colpita, al 9° posto Livorno, la new entry. Le 10 proposte di Legambiente al Governo Meloni e al Parlamento: “Approvare le riforme per rafforzare le attività di prevenzione e controllo. No alla deregulation sugli appalti pubblici, sì all’introduzione nel Codice penale dei delitti contro le agromafie e la fauna e ai decreti attuativi della legge sulle agenzie ambientali”.
Nel 2022 non si arresta la morsa delle ecomafie. I reati contri l’ambiente sono 30.686, in crescita rispetto al 2021 (+0,3%), alla media di 84 reati al giorno, 3,5 l’ora; crescono anche gli illeciti amministrativi che toccano i 67.030 (+13%): sommando queste 2 voci, reati e illeciti amministrativi, le violazioni delle norme poste a tutela dell’ambiente sfiorano quota 100.000 (97.716 quelle contestate, 268 al giorno, 11 ogni ora). A fare il punto è il Rapporto Ecomafia 2023, realizzato da Legambiente e presentato a Roma nella Sala della Regina della Camera dei deputati, in un evento insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica che mette in fila dati e numeri sulle illegalità ambientali.
Ciclo illegale del cemento, reati contro la fauna e ciclo dei rifiuti sono le 3 filiere su cui nel 2022 si è registrato il maggior numero di illeciti, in primis quelli relativi al cemento illegale, (dall’abusivismo edilizio agli appalti) che ammontano a 12.216, pari al 39% del totale, con una crescita del +28% rispetto al 2021. Crescono del 26,5% le persone denunciate (12.430), del 97% le ordinanze di custodia cautelare, 65, addirittura del 298% il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative, per 211 mln.
Stimato in crescita, da 1,8 a 2 mld. anche il business dell’abusivismo edilizio, seguono i reati contro la fauna con 6.481 illeciti penali (+4,3%) e 5.486 persone denunciate (+7,6%), scende al 3° posto il ciclo illegale dei rifiuti con una riduzione sia del numero di illeciti penali, 5.606, (−33,8%), sia delle persone denunciate (6.087, −41%), ma aumentano le inchieste in cui viene contestata l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti (268 contro le 151 del 2021). Crescono anche gli illeciti amministrativi (10.591, +21,4%) e, in misura minore, le sanzioni, 10.358, +16,2%. Al 4° posto i reati legati a roghi dolosi, colposi e generici (5.207,– 3,3%), in aumento i controlli, le persone denunciate (768, una media di 2 al giorno, +16,7%) e i sequestri (122, con un +14%). Un capitolo a parte viene dedicato all’analisi delle attività di forze dell’ordine e Capitanerie di porto nel settore agroalimentare, che hanno portato all’accertamento di 41.305 reati e illeciti amministrativi, sul fronte archeomafia, 404 i furti d’arte nel 2022.
Infine, a pesare è il virus della corruzione ambientale, censite da Legambiente dal 1° agosto 2022 al 30 aprile 2023, 58 inchieste sui fenomeni di corruzione connessi ad attività con impatto ambientale, il numero e il peso dei Comuni sciolti per mafia (22 quelli analizzati nel Rapporto, a cui si è aggiunto lo scioglimento di Rende, prov. di Cosenza), e la crescita dei clan mafiosi: dal 1994 ad oggi 375 quelli censiti da Legambiente; il fatturato illegale delle “filiere” analizzate nel Rapporto resta stabile a 8,8 mld.
Regioni e province colpite dalle ecomafie: la Campania si conferma al 1° posto per numero di reati contro l’ambiente (4.020, 13% del totale nazionale), persone denunciate (3.358), sequestri effettuati (995) e sanzioni amministrative comminate (10.011), seguita dalla Puglia, che sale di 1 posizione con 3.054 reati. 3°la Sicilia, con 2.905 reati, sale al 4° posto il Lazio (2.642 reati), che supera la Calabria, mentre la Lombardia, 6° con 2.141 infrazioni penali e 1° regione del Nord, “scavalca” la Toscana, in 7° posizione. Balzo in avanti dell’Emilia-Romagna, che passa dal 12° all’8°posto, con 1.468 reati (+ 35%), a livello provinciale, Roma con 1.315 illeciti si conferma quella con più reati ambientali, tra le new entry la provincia di Livorno, 9° in graduatoria, con 565 infrazioni.
Cosa serve mettere in campo: quella contro l’ecomafia è una doppia sfida, che si può vincere da un lato rafforzando le attività di prevenzione e controllo, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse stanziate con il PNRR; dall’altro mettendo mano a un quadro normativo condiviso su scala internazionale, con cui affrontare una criminalità organizzata ambientale che non conosce confini.
10 le proposte di modifica normativa presentate dall’associazione per rendere più efficace l’azione delle istituzioni a partire dall’approvazione delle riforme che mancano all’appello, anche in vista della prossima direttiva Ue sui crimini ambientali, di cui l’Italia deve sostenere l’approvazione entro l’attuale legislatura europea. È necessario, sul versante nazionale, rivedere, in particolare per quanto riguarda il meccanismo del cosiddetto subappalto “a cascata”, quanto previsto dal nuovo Codice degli appalti e garantire il monitoraggio degli investimenti previsti per il PNRR. Dal punto di vista legislativo, occorre approvare il disegno di legge contro le agromafie, introdurre nel Codice penale i delitti contro la fauna, emanare i decreti attuativi della L.132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente; garantire l’accesso gratuito alla giustizia per le associazioni iscritte, come Legambiente, nel Runts, il Registro unico nazionale del Terzo settore.
Gli effetti della L. 68/2015 sugli ecoreati: nel 2022 le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto hanno applicato 637 volte i delitti contro l’ambiente, inseriti nel Codice penale grazie alla L. 68/2015, denunciando 1.289 persone ed effettuando 56 arresti. 115 i beni sequestrati per un valore di 333.623.900 mln. in crescita rispetto ai 227 mln. del 2021, il delitto più contestato è stato quello di traffico organizzato di rifiuti (art. 452 quaterdecies) con 268 casi contro i 151 nel 2021, seguito da quello di inquinamento ambientale (art. 452 bis) con 64 contestazioni, dalla entrata in vigore a oggi, l’applicazione dei diversi ecoreati è scattata per 5.099 volte.
Gli effetti della legge sui reati contro il patrimonio culturale, approvata nel 2022: aumentano le contestazioni del reato di associazione a delinquere, 91 contro le 4 del 2021 e le 2 del 2020. Torna a crescere il dato relativo alle persone arrestate (13 contro le 4 del 2021) e viene alla luce un numero maggiore di scavi clandestini: 66 quelli scoperti dalle forze dell’ordine, in particolare il Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Info: Tutti i dati nazionali e regionali sul sito noecomafia.it
Scheda di presentazione dei dati
Fonte: Legambiente