Le smart city rappresentano probabilmente uno dei più efficaci antidoti all’apocalisse demografica che si preannuncia per il 2050. Secondo le proiezioni dell’ONU, infatti, entro quella data fatidica la popolazione dell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa) aumenterà del 50%, con tassi di urbanizzazione intorno al 70%. Se, pertanto, le città non si attrezzeranno adeguatamente, cosa accadrà? Per fortuna, pare che questo processo di trasformazione “intelligente” della dimensione urbana sia già partito, e non soltanto nei Paesi tradizionalmente avanzati. Sta di fatto che il mercato globale delle smart city varrà nel 2025 – come evidenzia il Rapporto Gran View Research – intorno ai 2,57 trilioni di dollari. Già nell’anno in corso, secondo l’International Data Corporation, la spesa complessiva per l’acquisto e l’implementazione di tecnologie digitali raggiungerà 1,26 miliardi di dollari. In particolare, per quanto riguarda l’area MENA le priorità strategiche sono rappresentate dalla pianificazione e dall’amministrazione sostenibili e dal trasporto intelligente.
Per analizzare il fenomeno si accavallano studi e rapporti. Rivela l’indagine del McKinsey Global Institute, ad esempio, che il primato delle smart city spetta agli Emirati Arabi Uniti, con Abu Dhabi e Dubai in testa alla classifica regionale. Lo conferma un dato per tutti: la penetrazione di fibra ottica nelle abitazioni degli Emirati Arabi Uniti risulta del 93,7%. Inoltre, il rapporto 2018 dell’agenzia 2thinknow premia Dubai come la città più innovativa del Medio Oriente, che vanta un sistema di trasporti efficiente e innovativo, automatizzato del 25% grazie all’introduzione della Dubai Smart Self-Driving Vision.
Non è da meno l’Arabia Saudita che sta rendendo sempre più smart città importanti come Gedda, Medina e Riad. Inseguita nella gara tecnologica da Egitto, Marocco e Tunisia. Paesi nei quali cresce il numero di “città nuove”, progettate all’insegna della sostenibilità ambientale e della creazione di posti di lavoro ad alto contenuto digitale. A tal proposito non si può non citare Neom, mega-smart city sul Mar Rosso, completamente digitalizzata e automatizzata o di Lusail in Qatar, mentre in Giordania il Governo prevede un’area urbana ex novo per decongestionare Amman e Zarqa.
Dunque, Africa e Medio Oriente sono in cammino. Riusciranno a governare, grazie a scienza e tecnologia, sterilizzando e superando i profondi conflitti interni, lo tsunami demografico in arrivo? I prossimi anni ci diranno qualcosa di più sulla piega che prenderà la dimensione urbana globale. Sarà Smart city o Gotham city?