Le smart city si trovano oggi a un punto di svolta: hanno superato la fase pilota e utilizzano dati e tecnologie digitali per offrire benefici più concreti e rilevanti ai propri abitanti. Il nuovo report del McKinsey Global Institute (Mgi), ”Smart cities: Digital solutions for a more livable future”, spiega come molte applicazioni per le città intelligenti possano essere utilizzate in differenti tipologie di contesti urbani, contribuendo a migliorare del 10-30% diversi indicatori di qualità della vita.
Dopo un’analisi dei casi di utilizzo di queste tecnologie in 50 città del mondo, il report evidenzia che, nonostante il dinamismo e le innovazioni introdotte, anche le smart city più all’avanguardia hanno realizzato soltanto due terzi di quanto sarebbe possibile ottenere oggi. Il report offre una panoramica completa delle soluzioni di ultima generazione progettate per le smart city, analizzando le diverse applicazioni tra cui ad esempio polizia predittiva, e-hailing, segnali stradali e parcheggi intelligenti, telemedicina. Fornisce inoltre una valutazione realistica di come ciascuna di queste applicazioni possa aiutare le città ad affrontare problematiche prioritarie come sicurezza pubblica, traffico o inquinamento, e a migliorare la qualità della vita.
In tema di sicurezza pubblica, l’utilizzo di applicazioni intelligenti, secondo la ricerca, potrebbe ridurre le vittime d’incidenti urbani dell’8-10%. In altre parole, una città ad alto tasso di criminalità con 5 milioni di abitanti potrebbe salvare fino a 300 vite ogni anno. Un maggior utilizzo di strumenti tecnologici da parte delle forze dell’ordine potrebbe ridurre del 30-40% alcuni reati come rapine e aggressioni. Le città potrebbero inoltre ridurre i tempi di risposta dei soccorsi del 20-35%. E ancora, spiega la ricerca, potrebbero utilizzare le tecnologie intelligenti per ridurre i tempi di pendolarismo del 15-20%, restituendo a ciascun lavoratore circa 15-30 minuti di tempo per ogni giorno lavorativo, pari a 2-4 giornate all’anno. Il report Mgi dimostra, inoltre, che le città potrebbero essere dei veri e propri catalizzatori di uno stile di vita più sano, attraverso un approccio più digitale e orientato al benessere. Potrebbe essere ridotto persino il costo della sanità dell’8-15%. Grazie all’utilizzo dei dati, le città nei Paesi in via di sviluppo sarebbero in grado ad esempio di migliorare il sistema di monitoraggio delle malattie infettive.
In sintesi, il report rileva che l’attuale generazione di applicazioni per le smart city potrebbe aiutare le città a compiere significativi o moderati progressi nel raggiungimento del 70% degli obiettivi di sviluppo sostenibile dettati dalle Nazioni Unite. Ma i risultati che si possono ottenere grazie ai singoli strumenti variano ampiamente nei diversi contesti urbani, a seconda dei sistemi infrastrutturali presenti e delle situazioni di partenza.
“L’installazione delle nuove tecnologie nei sistemi infrastrutturali delle città non è un processo semplice e immediato”, ha affermato Jonathan Woetzel, senior partner di McKinsey a Shanghai e direttore del McKinsey Global Institute. “L’integrazione dell’innovazione intelligente – ha continuato – aiuta utenti e fornitori di servizi a prendere decisioni migliori e a ridurre le inefficienze. In sostanza, aiuta le persone a ottenere i servizi che desiderano, nei tempi e nelle modalità che preferiscono”.
Il report Mgi offre una panoramica globale dei casi di applicazione di sistemi intelligenti in 50 potenziali smart city. Lo studio analizza, quindi, tre livelli di ”intelligenza” in ciascuna città: la base tecnologica, le applicazioni introdotte e l’adozione pubblica. I risultati non costituiscono una classifica, ma mostrano le varie attività in corso in tutto il mondo. Lo studio rileva che persino le città più avanzate del pianeta, in termini di utilizzo di soluzioni digitali, non sono così intelligenti quanto potrebbero. Nessuna città supera, infatti, i due terzi del pieno potenziale d’implementazione delle soluzioni smart a oggi disponibili. Il lavoro da fare è molto e il potenziale da sviluppare rimane ancora elevato. Dal momento che la tecnologia avanza continuamente, gli standard da raggiungere diventeranno sempre più elevati.
Mgi ha, infine, condotto indagini in tutte le 50 città considerate per valutare l’opinione dei residenti riguardo alle tecnologie implementate nel tessuto urbano. Le reazioni sono state sorprendentemente tiepide in Europa e in altre città ad alto reddito, mentre sono emersi livelli inattesi di consapevolezza e di utilizzo nelle città cinesi. L’Asia, con la sua giovane popolazione di nativi digitali e le problematiche urbane da risolvere, svolgerà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro delle città intelligenti.