E’ stata anche l’occasione per presentare le aree prioritarie che guideranno il lavoro del Ministro Colao.
Il punto di partenza di questo percorso è la diffusione capillare dell’accesso alla rete con la banda ultra larga. “Non ci possiamo permettere di perdere ulteriore tempo – ha detto il Ministro Colao – alcune zone del paese sono molto indietro e questo è uno svantaggio di vita terribile, soprattutto in ambiti come quello scolastico, dove il differenziale nell’apprendimento inizia a essere molto visibile già dopo 8-12 settimane.”
In questo quadro, secondo il Ministro, la Pubblica Amministrazione deve diventare un alleato per il rilancio del Paese. Attraverso le nuove tecnologie è possibile ridefinire il rapporto con i cittadini. Dal passaggio al Cloud, infrastruttura sicura e già ampiamente utilizzata in alcuni paesi europei, a un pieno coordinamento per la diffusione dell’identità digitale, passando per una strategia nazionale per la gestione e l’analisi dei dati, elemento imprescindibile per delle migliori politiche pubbliche.
A partire dalla Sanità, dove nonostante i tanti passi in avanti, è necessario dare nuova linfa al percorso di digitalizzazione. Il fascicolo sanitario e l’assistenza remota sono ottimi esempi del percorso da intraprendere, ma vanno diffusi in maniera omogenea in tutto il paese.
Altra area strategica illustrata è quella dell’Istruzione e delle Ricerca. Il Ministro Colao ha sottolineato la necessità di investire maggiormente in competenze tecnologiche, a partire da quelle cosiddette “Stem”, e avviare una revisione del sistema degli Istituti tecnici superiori (Its). La creazione di hub di innovazione tra pubblico, privato e mondo accademico e un maggiore sostegno per dottorati e ricerca di alto livello, sono alcune delle linee da seguire. Questo in un’ottica in cui aree come il Sud hanno ora la possibilità di trovare rilancio, grazie al fondamentale ruolo della connettività.
Il Ministro ha anche voluto evidenziare la centralità della cyber security nel percorso. La necessità di potenziare in maniera organica tutta la filiera della sicurezza informatica, deve spingere il governo a investire maggiori risorse in favore di tecnologie che possono proteggere i cittadini.