Presentata al ForumPA l’indagine di FPA “Pratiche di consumo sostenibile a lavoro”. Secondo il rapporto la sostenibilità degli uffici pubblici è da 5 meno, ma i dipendenti stanno maturando consapevolezza: stampano meno carta, spengono le luci quando lasciano l’ufficio, riducono i rifiuti, usano con minor frequenza la macchina. Resta molta strada da fare perché la PA diventi “modello di sostenibilità per il Paese” ma le risorse per trasformarsi ci sono: circa 74 miliardi di euro fino al 2020, di cui spesi appena l’1,2%
Per quanto riguarda l’addio all’uso della carta, ad esempio, la Pubblica Amministrazione italiana è “sulla buona strada” ma restano sacche di resistenza. Allora “attenti agli irriducibili” che non si rassegnano allo switch off verso il digitale. E’ questo il monito che emerge da un’indagine condotta dal Forum PA. Secondo la ricerca i dipendenti pubblici intervistati “rivelano anche di aver ormai preso l’abitudine di stampare fronte-retro (lo fa il 90% degli intervistati), di riutilizzare la carta (lo fa l’87%) e di riutilizzare buste, carta e scatole (oltre il 60%)”. E infatti, viene sottolineato, “la spesa della P.A per ‘Carta, cancelleria e stampati’ si è molto ridotta negli ultimi anni: per esempio, i Comuni nel 2015 hanno speso 88,14 milioni di euro contro l’oltre 1 miliardo di euro nel 2010”.
Tuttavia c’è ancora “un decisivo margine di miglioramento”, stando al dossier. “Secondo il rapporto infatti “si potrebbero distribuire i documenti alle riunioni solo in formato elettronico (il 20,8% degli intervistati non lo fa mai) o perdere definitivamente l’abitudine di stampare i documenti da leggere e da studiare (pratica frequente per il 52,7% dei dipendenti pubblici), per non parlare degli ‘irriducibili’ (il 14,7%) che spesso stampano le email”. Ecco che “se ciascuno degli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici evitasse di consumare 500 fogli l’anno, potremmo ridurre il consumo complessivo di 8.142 tonnellate di carta”. Sempre secondo lo studio “questo vorrebbe dire non abbattere 122 mila alberi, risparmiare oltre 3 miliardi e mezzo di litri di acqua, ridurre il consumo energetico nazionale di 62 milioni di Kwh e non emettere in atmosfera 19.491 tonnellate di Co2”.