Il tema della tutela dell’ambiente, legato alla decarbonizzazione del settore produttivo, ha innescato una forte competizione tra le maggiori economie del mondo che hanno iniziato a investire massicciamente nell’innovazione verde. In tale contesto anche l’Unione Europea ha varato strumenti per accelerare la transizione verso fonti energetiche pulite.
La Commissione europea ha presentato il 1° febbraio 2023, il piano industriale per un Green Deal per l’era delle emissioni-nette zero (Green Deal Industrial Plan for the Net-Zero Age).
La proposta fa seguito all’annuncio al World Economic Forum di gennaio fatto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sui piani dell’UE per sostenere le industrie nell’accelerazione sulla produzione di tecnologie pulite.
“Abbiamo un’opportunità unica, di quelle che si presentano una volta per ogni generazione, di indicare la strada con ambizione e determinazione per garantire la leadership industriale dell’UE nel settore in rapida crescita delle tecnologie net-zero”, ha dichiarato von der Leyen. “L’Europa è determinata a guidare la rivoluzione della tecnologia pulita. Per le nostre aziende e la nostra gente significa trasformare le competenze in posti di lavoro di qualità e l’innovazione in produzione di massa, grazie a un framework più semplice e veloce. Un migliore accesso ai finanziamenti consentirà alle nostre principali industrie di tecnologia pulita di crescere rapidamente”.
La comunicazione della Commissione sul Piano è stata discussa in occasione della riunione dei capi di Stato e di Governo dell’UE il 9 e 10 febbraio. La Commissione si è dichiarata, inoltre, “pronta a tradurre il piano in proposte concrete ……prima del Consiglio europeo “che si terrà il 23-24 marzo prossimi.
Il Piano vuole porre le basi per fornire un ambiente più favorevole all’aumento della capacità produttiva dell’UE per le tecnologie e i prodotti a zero emissioni, necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Europa.
Il piano industriale Green Deal si regge su quattro pilastri fondamentali: un ambiente normativo chiaro e semplificato, accesso più rapido ai finanziamenti per il clean tech, formazione delle competenze necessarie e nuove regole commerciali per catene di approvvigionamento resilienti.
Le risorse per l’attuazione del Piano proverranno nell’immediato da un fondo ponte da 250 miliardi di euro basato principalmente sul reimpiego di fondi UE esistenti (InvestEU, RePowerEU, il Fondo per l’innovazione e lo strumento di ripresa e resilienza). I finanziamenti strutturali a lungo termine saranno, invece, sostenuti dal Fondo sovrano europeo, che sarà creato nell’ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale prima dell’estate 2023. Il fondo sosterrà progetti europei comuni che contribuiranno a livellare le condizioni del mercato interno europeo.
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Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale