Con Coding Girls, iniziativa della Fondazione Mondo Digitale, sono 200 i progetti promossi dalla Coalizione nazionale per le competenze digitali. La Coalizione comprende le organizzazioni che hanno aderito al Manifesto di Repubblica digitale, e promuove progetti all’interno della Strategia nazionale per le competenze digitali. La Coalizione aggrega progetti relativi ai quattro assi d’intervento della Strategia nazionale per le competenze digitali: istruzione e formazione superiore, forza lavoro attiva nel settore privato e nel settore pubblico, competenze specialistiche Ict e cittadini.
Nell’aprile 2020 la Coalizione è entrata a far parte dell’iniziativa europea per le competenze e le professioni digitali (Digital Skills and Jobs Coalition) e, all’interno di questo contesto, è stata protagonista di un evento finalizzato alla presentazione e alla discussione del Piano operativo della strategia per le competenze digitali. I 200 progetti approvati, tra le oltre 300 proposte pervenute, sono promossi da più di 160 organizzazioni pubbliche, private e del terzo settore. Attraverso di essi nel 2020 sono stati complessivamente formati oltre 2,7 milioni di studenti, più di un milione di cittadini, oltre 80mila docenti e più di 260 mila lavoratori tra settore privato e pubblico.
Tra le organizzazioni che hanno aderito a Repubblica Digitale con uno o più progetti si riscontra una distribuzione equilibrata tra organizzazioni pubbliche, private e del terzo settore, con una leggera prevalenza delle organizzazioni private (oltre il 38%), non molto più alta di quella delle organizzazioni no profit (circa il 35%). Le organizzazioni private aderenti comprendono sia le Pmi che le più importanti aziende del settore ICT. Per quanto riguarda i destinatari, c’è una significativa presenza d’iniziative che si rivolgono contemporaneamente a più categorie: cittadini, lavoratori di pubbliche amministrazioni e imprese. La maggior parte dei progetti ha come destinatari i cittadini (oltre il 54%), e nello specifico si rivolgono prevalentemente agli studenti delle scuole superiori e dell’università. Ancora poche, anche se significative e d’impatto, sono le iniziative rivolte alla popolazione con fattori di svantaggio (incluso il basso livello di istruzione) e agli adulti over 65. In queste fasce di popolazione è maggiore il rischio di esclusione digitale, visto che nel cluster 65-74 la percentuale di coloro che hanno competenze digitali almeno di base è pari solo al 14%. Proprio per stimolare l’attivazione d’iniziative rivolte a questo segmento, nel Piano Operativo della Strategia sono stati previsti interventi di sviluppo e potenziamento della rete dei punti di facilitazione digitale, anche con il servizio civile digitale, prossimo all’avvio.
Molte iniziative si rivolgono contemporaneamente a diverse categorie, riferite ai 4 assi di intervento della Strategia. Una netta prevalenza di attività (circa il 50%) si occupa di competenze digitali di base, senz’altro uno dei fronti in cui maggiore è l’emergenza. In crescita il numero d’iniziative che si occupano di sviluppo di competenze per le tecnologie emergenti (oltre 40) e competenze chiave per il futuro. Rispetto alle dinamiche della trasformazione digitale, si evidenzia come elemento interessante (sia nelle iniziative rivolte al mondo del privato che in quelle rivolte al mondo pubblico) la presenza non trascurabile di attività indirizzate allo sviluppo di competenze per l’e-leadership (circa il 20%). Analizzando infine la scala di attuazione (nazionale, regionale, locale) si rileva come una parte preminente delle iniziative abbia un impatto sull’intero Paese (circa il 64%), visto che molte di queste prevedono l’utilizzo di piattaforme online di servizio o di e-learning, caratteristica diventata essenziale soprattutto per le misure di contenimento legate alla pandemia Covid-19. Significativa è anche la presenza d’iniziative che si sviluppano localmente, perché avviate da amministrazioni comunali o da organizzazioni no profit che operano a livello territoriale.