Italia, nuovi ingressi per lavoro agevolati ai discendenti di emigrati da sette Paesi extraeuropei

Il Ministero degli Esteri, insieme ai Ministeri dell’Interno e del Lavoro, ha approvato un decreto che apre all’ingresso e al soggiorno in Italia per lavoro subordinato dei cittadini stranieri discendenti da italiani residenti in sette Paesi extraeuropei. La misura, prevista dal Testo unico sull’immigrazione e recentemente rafforzata dal decreto-legge 36/2025, consente a questi lavoratori di essere assunti al di fuori delle quote annuali stabilite per gli ingressi.

La scelta dei Paesi è stata effettuata sulla base della consistenza attuale delle comunità italiane iscritte all’AIRE. Al 31 dicembre 2024 risultano infatti oltre centomila cittadini italiani residenti in Argentina, Brasile, Stati Uniti, Australia, Canada, Venezuela e Uruguay: destinazioni storiche dei flussi di emigrazione italiana. Per questo, il governo ha deciso di favorire in via prioritaria l’immigrazione di ritorno dei loro discendenti.

Il decreto precisa che, almeno in questa fase iniziale, la misura non sarà estesa ad altri Paesi, come Sudafrica, Messico, Perù e Cile, nonostante la proposta del Consiglio generale degli italiani all’estero. L’estensione potrà essere valutata in futuro.

Il provvedimento è stato firmato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dalla ministra del Lavoro Marina Calderone ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2025.

Fonte: Gazzetta Ufficiale