Nel 2019, secondo i dati Istat, la principale regione di destinazione delle iscrizioni dall’estero dei cittadini stranieri è, in termini assoluti, la Lombardia che, da sola, accoglie 57mila immigrati (22% del totale flussi). Seguono, a grande distanza, Lazio (circa 28mila iscrizioni dall’estero, Emilia-Romagna (circa 26mila), Veneto (25mila), Toscana (23mila) e Piemonte (21mila). Alcune regioni del Mezzogiorno risultano attrattive, almeno come prima residenza sul territorio: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria ricevono complessivamente l’11% dei flussi. A un maggior dettaglio territoriale, nelle grandi città metropolitane di Milano, Roma, Torino e Napoli si concentra circa il 23% del totale dei flussi stranieri in ingresso. In termini relativi rispetto alla popolazione residente, i tassi di immigratorietà straniera più elevati si registrano in Toscana, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Bolzano e Lombardia (7 immigrati stranieri per mille residenti). I tassi più bassi, invece, si hanno in Puglia, Sicilia e Sardegna (2 per mille). A livello provinciale, i tassi di immigratorietà straniera più alti si rilevano nelle province di Prato e Gorizia, (circa 9 immigrati stranieri per mille residenti), seguite da Imperia e Siena (entrambe con un tasso pari all’8 per mille); tutte le città metropolitane del Centro-nord hanno un tasso di immigratorietà superiore alla media Italia (4,4 per mille). Tra i più alti, i tassi di Milano (7 per mille), Firenze e Bologna (entrambe 6 per mille). Viceversa, le città metropolitane del Sud riportano tassi inferiori alla media nazionale: tra i più bassi quello di Palermo con 1,3 immigrati stranieri per mille residenti. La popolazione iscritta in anagrafe nel 2019 per trasferimento dall’estero presenta un lieve squilibrio di genere a favore degli uomini (51%) che tuttavia varia a seconda della cittadinanza dei migranti. In generale, gli immigrati con passaporto europeo sono in prevalenza donne (57%), grazie al contributo delle migranti russe e ucraine (78% e 73% degli ingressi di cittadini delle rispettive comunità). Al contrario i migranti africani sono in maggioranza uomini (59%). Considerando i singoli paesi, sono quasi esclusivamente uomini i gambiani e i maliani (96%). Il flusso di migranti marocchini, invece, nel 52% dei casi, è composto da donne. Le immigrazioni dei cittadini asiatici sono prevalentemente composte da uomini (53%), quelle dei cittadini americani sono nel 54% dei casi donne. L’età media delle donne immigrate straniere è di 33 anni contro i 29 degli uomini. Oltre la metà delle iscrizioni dall’estero si concentra nella fascia di età 18-45 anni (63%), fascia per cui si riscontra un sostanziale equilibrio di genere. Al contrario, nelle classi di età più mature (45 anni e oltre) le donne sono sempre più numerose degli uomini (8% uomini contro 12% donne).