La banda ultra larga farà il suo ingresso in 3050 piccoli Comuni appartenenti a 6 Regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Molise. Il crono programma dei lavori è stringente: entro giugno verrà firmata la concessione con Open Fiber – il braccio operativo di Enel e Cassa depositi e prestiti che a maggio si è aggiudicato la gara d’appalto pubblico del valore di 1,4 miliardi per portare la fibra ottica in mezza Italia – a luglio partiranno i primi 50 cantieri. L’obiettivo finale è connettere 3.5 milioni di edifici (case, scuole, uffici pubblici, aziende, ospedali) situati nei Comuni con circa 2000 abitanti in media. Sei milioni e mezzo i cittadini che ne beneficeranno, mentre in tre anni si dovrebbero creare 4-5 mila posti di lavoro.
Raggiante Tommaso Pompei, l’amministratore delegato di Open Fiber, che vanta cifre di tutto rispetto e risultati lusinghieri in questa febbrile attività di cablaggio della Penisola: 4 miliardi di investimento per finanziare l’installazione della fibra ottica in 281 grandi Comuni (Milano, Palermo, Venezia, Bari, Torino, Napoli, Perugia, ecc.). Entro la fine dell’anno, pertanto, saranno connessi 2,7 milioni di unità immobiliari. Il top si dovrebbe raggiungere nel 2019, quando l’80% delle prime 10 città del Paese sarà cablato.
“Tutto ciò rappresenta un importantissimo volano per l’economia – spiega Pompei – Per colmare la grave lacuna digitale stiamo costruendo con la banda ultra larga una rete capillare in grado di fornire servizi e funzionalità sempre più avanzati per cittadini, imprese e Pa… Questa rete può portare a una crescita del Pil dell’1,38%”.