Interdittiva antimafia: il Consiglio di Stato estende gli effetti a tutti i ruoli ricoperti dalla persona fisica

La Sezione V del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 7119 del 27 agosto 2025 (Pres. Caringella, Est. Barreca), ha stabilito un principio importante in materia di interdittive antimafia che coinvolgono persone fisiche con molteplici ruoli imprenditoriali.

La questione riguardava il caso di una persona fisica già destinataria di una misura interdittiva antimafia valida, la quale, durante il periodo di validità del provvedimento, assumeva diversi ruoli rilevanti in più aziende, come previsto dall’articolo 85, comma 1, del decreto legislativo n. 159/2011 (Codice Antimafia).

Secondo il nuovo orientamento del Consiglio di Stato, i limiti e i divieti imposti dall’interdittiva non si fermano all’azienda per cui è stata originariamente emessa, ma operano automaticamente nei confronti di tutte le imprese nelle quali la persona fisica interessata sia successivamente coinvolta con uno dei ruoli considerati “rilevanti”.

In sintesi, l’efficacia del provvedimento interdittivo segue il soggetto: una volta emessa, la misura ha un effetto “a cascata” su ogni nuova posizione imprenditoriale rilevante assunta, assicurando così la massima prevenzione rispetto al rischio di infiltrazione mafiosa. L’interdittiva, quindi, mira a proteggere in modo integrale il circuito economico da soggetti ritenuti a rischio, a prescindere dal veicolo societario specifico di volta in volta utilizzato.

La sentenza è particolarmente rilevante perché, come specificato nella nota, non risultano precedenti negli esatti termini che abbiano affrontato questo specifico conflitto temporale e di ruoli.

Fonte: Ufficio Massimario del Consiglio di Stato