Le prime domande all’Inps per accedere all’Ape volontaria, il “prestito finanziario con garanzia pensionistica”, partono da oggi.Consentiranno a chi avrà almeno 63 anni nel 2018, o 63 anni e 5 mesi nel 2019, di uscire in anticipo dal lavoro.
La circolare che sarà illustrata oggi dall’Inps darà ufficialmente il via libera alle prime domande. Sarà anche presentato un simulatore sui costi del prestito che potrà orientare le scelte delle persone sulla convenienza dell’Ape, sugli importi da chiedere e sulla durata del prestito.
Possono pertanto chiedere l’Ape i lavoratori con almeno 63 anni che siano distanti non oltre 3 anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia purché abbiano maturato almeno 20 anni di contributi. Il requisito anagrafico minimo sale a 63 anni e cinque mesi nel 2019 dato che cresce di cinque mesi l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia (arrivando a 67 anni). La pensione certificata dall’Inps al netto della rata di ammortamento corrispondente all’Ape richiesta, deve essere pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo, quindi nel 2018 a 710,388 euro al mese. Non possono ottenere l’Ape coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione.
Il minimo che si può ottenere è 150 euro mensili per sei mesi. L’importo massimo non può superare il 75% del trattamento pensionistico mensile nel caso l’erogazione dell’Ape richiesta sia superiore a tre anni; l’80% se la durata del prestito è tra i 24 e i 36 mesi, l’85% se la durata è tra 12 e 24 mesi e il 90% se è inferiore a 12 mesi. Il prestito viene erogato su 12 rate mensili, senza tredicesima.
Le rate mensili sono 240, ed è esclusa la tredicesima che quindi non ha la decurtazione. Per ottenere il prestito la rata di ammortamento mensile, sommata ad eventuali rate per prestiti ancora aperti, non deve superare il 30% del trattamento pensionistico (al netto di eventuali rate per debiti erariali e di eventuali assegni divorzili o di mantenimento dei figli).
Per quanto concerne la domanda all’inps con Spid, si sceglie l’istituto finanziatore del prestito e l’assicurazione che farà un contratto contro il rischio di premorienza e si fa domanda di Ape contestualmente alla richiesta per la pensione di vecchiaia. Nella domanda il lavoratore indicherà la quota di Ape chiesta e se vorrà o meno accedere al finanziamento supplementare per avere l’Ape fino all’effettiva età di pensionamento qualora nella fase di erogazione del prestito intervenga l’adeguamento dei requisiti pensionistici. La domanda viene trasmessa all’ente finanziatore che può rigettarla.
Sarà inoltre possibile estinguere anticipatamente il prestito anche parzialmente, con la definizione di una nuova rata di ammortamento.
La trattenuta sulla pensione tiene conto del capitale, del tasso di interesse, del costo del premio assicurativo contro il rischio di premorienza e del fondo di garanzia e sarà pari a circa il 4,6% annuo. L’incidenza dei costi effettivi (esclusa la restituzione dell’Ape ricevuta) per un prestito di 12 mesi è dell’1,6% circa. E’ riconosciuto un credito di imposta annua nella misura del 50% degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio di premorienza. L’Ape è esente da tasse e contributi.