“Il futuro passa attraverso sfide come questa e noi, come amministratori pubblici, abbiamo il dovere di favorire la diffusione della cultura digitale perché ne possano usufruire tutti i cittadini”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin oggi a Palazzo Balbi in occasione dell’incontro di apertura della sperimentazione del progetto VeLA (Veloce, Leggero, Agile: Smart Working per la Pubblica Amministrazione) a cui ha aderito anche il Veneto. Si tratta di un modello organizzativo già largamente in uso in alcune realtà del settore privato. Un passo in avanti ulteriore rispetto al telelavoro.
Il progetto, approvato con un provvedimento portato dal vicepresidente Forcolin insieme all’assessore al lavoro Elena Donazzan, è finanziato con 700.000 euro dall’UE nell’ambito del programma Open Community 2020. Il soggetto capofila del progetto è la Regione Emilia Romagna, l’ente che lo cede è la Provincia Autonoma di Trento e gli altri partner sono le Regioni Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, la Città Metropolitana e il Comune di Bologna, l’Unione Territoriale delle Valli e Dolomiti Friulane.
Con l’avvio della sperimentazione in Regione del Veneto, a partire da novembre una quindicina di dipendenti si approcceranno a questa nuova modalità lavorativa, testandone i benefici e rilevando eventuali criticità per un periodo di 6 mesi. Alla presentazione ha partecipato anche il partner tecnologico Google al quale la Regione si appoggerà per l’infrastruttura e i servizi che saranno messi a disposizione dei dipendenti per questa sperimentazione alternativa alla tradizionale presenza in ufficio.
“Si tratta di un’importante innovazione – ha detto Forcolin – su cui vogliamo scommettere e che è coerente con quanto abbiamo previsto nella nostra Agenda Digitale. Sperimentiamo una modalità nuova di lavoro per migliorare l’efficienza della macchina amministrativa e la qualità dei servizi a cittadini e imprese. Per essere al passo con il mondo del privato, il pubblico deve pensare ad essere innovativo e non avere il freno a mano tirato. Durante la sperimentazione dei prossimi mesi verificheremo punti di forza e criticità del progetto da tradurre in un modello organizzativo da proporre anche ai nostri enti strumentali, compresa la parte sanitaria.