L’innovazione è un mantra, anzi un must, cui ormai nessuno può sottrarsi (individui, istituzioni, imprese) in un mondo globalizzato che galoppa verso il futuro. Il problema vero è, però, di quale innovazione si tratta è a quale futuro si sta lavorando. Ma, lasciando alla saggia cura dei filosofi e dei sociologi la gestione del rompicapo, pare più utile concentrarsi sulla quantità, piuttosto che sulla qualità, d’innovazione che le società organizzate riescono a produrre. Diversi gli indicatori in grado di misurarla. Uno dei più affidabili è indubbiamente il numero di brevetti richiesti e ottenuti. Un dato che, purtroppo, vede l’Italia rallentare nel 2018. In effetti, l’European Patent Office (Epo) ha ricevuto da nostro Paese 4399 domande, l’1% in più rispetto al 2017 (in cui erano state 4360), ma in calo rispetto all’aumento del 4,3% segnato sul 2016. Un andamento, nonostante il calo, che si conferma positivo per il quarto anno consecutivo e pone il paese al 10/mo posto in Europa.
Il settore dei trasporti ha registrato l’incremento maggiore (21%), mentre le prime tre società per numero di brevetti richiesti sono state G.D, Pirelli e Chiesi Farmaceutici. A livello territoriale, la Lombardia si conferma anche nel 2018 la regione con il maggior numero di richieste (32% del totale), mentre l’Abruzzo (+146%) quella con il tasso di crescita maggiore. Complessivamente, l’Epo ha ricevuto più di 174.000 di richieste di brevetto, il 4,6% in più rispetto al 2017: un aumento guidato dalle società europee, mentre rallenta l’incremento di domande dalla Cina, mentre gli Stati Uniti rimangono il primo Paese per provenienza (25% delle richieste totali)
Analizzando più nel dettaglio i dati dell’Ufficio brevetti europeo, per l’Italia si osserva che il settore dei trasporti è diventato il primo con 394 richieste e una crescita del 21% sul 2017. E’ l’incremento maggiore registrato in quel settore nel Gruppo dei nove Paesi più grandi. Le società italiane, con il 4% di tutte le richieste relative ai trasporti, si posizionano al terzo posto dopo Germania e Francia. “Sono molto compiaciuto di riscontrare che le richieste di brevetto provenienti dall’Italia siano aumentate per il quarto anno consecutivo. La robusta crescita nel settore dei trasporti, uno dei più dinamici e competitivi a livello globale, merita una menzione particolare”, commenta il presidente dell’Epo, Antonio Campinos. Oltre ai trasporti, si è registrato un forte incremento anche in Ingegneria chimica (+37%), macchinari elettrici, di apparato ed energia, dove molti brevetti sono stati richiesti nelle tecnologie delle energie pulite (+21%), delle macchine tessili e cartarie (+15%).
Quanto alle società, c’è da segnalare il rientro nella top-ten italiana dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), e la Lombardia e Milano al primo posto come regione e città in classifica per numero di domande di brevetto presentate. A livello europeo la maggior parte dei Paesi europei ha aumentato il numero di richieste di brevetti rispetto al 2017, tranne Francia (-2.8%) e Finlandia (-3.8%). Nel complesso, quello della tecnologia medica rimane il settore nel quale sono confluite la maggior parte delle richieste di brevetti (+5%), seguito da comunicazione digitale e computer technology. A livello generale, invece, Siemens guida la classifica delle società che hanno presentato più richieste di brevetti, prendendo il posto che era stato di Huawei, ora seconda, e seguita da Samsung, LG e la United Technologies americana.