Dai Bitcoin alla smart city, questo il percorso straordinario compiuto da Jeffrey Berns, magnate delle criptovalute, Ceo di Blockchains Llc. Recentemente, infatti, il businessman ha annunciato di voler trasformare il suo possedimento di 67mila acri nel deserto del Nevada, acquistato per la cifra di 170 milioni di dollari, in una vera e propria smart city rivoluzionaria, dominata completamente dalla tecnologia blockchain. Conosciuta attualmente come Innovation Park, l’area ospita già il quartier generale dell’azienda di proprietà. Si tratta di un grande incubatore che fornisce supporto a imprese e progetti di business attraverso le potenzialità – appunto – della blockchain. Siamo di fronte a una nuova utopia urbana, che non ha nulla da invidiare a quelle degli albori della Modernità come la “Città del Sole” di Tommaso Campanella o Utopìa di Thomas More? Chissà! In effetti, sembra piuttosto un suggestivo sogno tecnologico colmo di realismo, paradossalmente. In altre parole, Berns intende trasformare la sua “tenuta” in un singolare “progetto comunitario basato sulla libera circolazione di criptovalute, in grado di offrire abitazioni e posti di lavoro con un’attenzione particolare alla sostenibilità, all’efficienza e alla trasparenza. Una città votata alla blockchain, insomma, che sarebbe applicata in modo pionieristico a ogni singola attività: da quelle legate all’ambiente ai negozi, passando per case, scuole e uffici”. La descrive sinteticamente così, questa avveniristica fantasmagoria urbanistica, Filippo Piva su Wired.
Nonostante i massicci innesti ipertecnologici, la futura comunità intelligente, incastonata nel deserto come una perla in un diadema, proteggerà la privacy e non dovrebbe tradursi in un allucinante Panopticon postmoderno. I cittadini di Innovation Park, infatti, potranno votare, salvare dati personali e conservare capitali senza dover passare attraverso alcun intermediario, privato o statale che sia, in piena tranquillità. Oltre al blockchain, saranno certamente impiegate tutte le più sofisticate tecnologie che la ricerca e il mercato sapranno nel frattempo sfornare (intelligenza artificiale, stampa 3D, nanotecnologie, ecc.). Innovation Park diventerà, pertanto, casa confortevole per migliaia di persone e per svariate attività commerciali e finanziarie. Ampio spazio sarà dato alle zone verdi, così come alle energie rinnovabili, mentre le strade si presenteranno come piste ideali per testare le performance dei veicoli a guida autonoma. Queste, almeno, le “magnifiche sorti e progressive” vaticinate dal Guru del deserto del Nevada.