L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha pubblicato i dati analitici delle denunce di sinistri (sia generali e purtroppo con esito mortale, che quelli di malattia professionale). Nella stessa sezione sono state pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” e “di periodo” (gennaio-giugno 2018, gennaio-giugno 2019). Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede una valutazione prudente, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetto all’effetto di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero anno, con la conclusione del percorso amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono incluse anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state 323.831, 577 in meno rispetto alle 324.408 dei primi sei mesi del 2018 (-0,2%).
I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno, evidenziano a livello nazionale un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro passati da 277.690 a 276.043 (-0,6%), nonchè un incremento del 2,3%, da 46.718 a 47.788, di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro. A giugno 2019 il numero degli infortuni in ambito lavorativo denunciati è diminuito dello 0,8% nella gestione Industria e servizi (dai 245.439 casi del 2018 ai 243.591 del 2019), mentre è aumentato dell’1,3% in Agricoltura (da 15.490 a 15.694) e dell’1,7% nel Conto Stato (da 63.479 a 64.546).
La rilevazione a livello territoriale mostra una diminuzione delle denunce di infortunio nel Nord-ovest e nel Nord-est (-0,3% per entrambe le aree), al Sud (-0,9%) e nelle Isole (-0,2%).
Il Centro, in controtendenza, presenta un aumento dello 0,7%. Tra le regioni che hanno fatto registrare i decrementi percentuali maggiori spiccano il Molise (-5,7%) e la Valle d’Aosta (-3,2%), mentre gli incrementi più consistenti riguardano la Sardegna (+3,3%) e l’Umbria (+3,1%). Il lieve calo che emerge dal confronto dei primi sei mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un -0,4% (da 206.893 a 206.010 denunce), a differenza di quella femminile, in aumento dello 0,3% (da 117.515 a 117.821). Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati del 3,7% (da 38.340 a 39.745), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,6% (da 273.646 a 271.887) e quelle dei comunitari dell’1,8% (da 12.421 a 12.194).
Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,2%) e tra i 55 e i 69 anni (+2,8%). In diminuzione del 2,5%, invece, le denunce della fascia di lavoratori tra i 30 e i 54 anni, nella quale rientra oltre la metà dei casi registrati.