“Rispettiamo le sentenze, ma la Corte ne ha fatta una evolutiva, cioè ha cambiato orientamento”. Lo dice al Corriere della Sera la ministra per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, dopo la sentenza della Consulta sulla sua riforma della P.a.
“Quando è stata scritta la delega non c’era alcun rischio di incostituzionalità”, argomenta Madia, e la giurisprudenza “prevedeva il coinvolgimento delle Regioni a valle. Non a monte”, prima del varo dei decreti attuativi, “tanto più che l’intesa formale richiede l’unanimità e quindi basta che una Regione non sia d’accordo e la riforma non si può attuare”.
Trattativa che si fa in salita, dunque, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. Mercoledì è previsto l’incontro fra il ministro della P.A, Marianna Madia, e i leader di Cgil, Csil e Uil. Ma sull’incontro, che sembrava essere risolutivo dopo la proposta di un aumento di 85 euro formulata dalla Madia stessa, aleggia la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima in diversi punti la riforma che porta il nome del ministro.
Secondo Madia, anche sul rinnovo dei contratti pubblici, “la situazione si è complicata perché la sentenza arriva nel mezzo di una trattativa con i sindacati”. Spiega che “è prevista una parte economica, gli aumenti medi di circa 85 euro, e una parte normativa per modificare alcuni istituti, come la valutazione o il salario accessorio” ma ora, “dopo la sentenza, bisogna capire come posso impegnarmi sulla parte normativa, se prima non raggiungo l’intesa con tutte le Regioni. E verificare, come dire, se il governatore del Veneto Zaia è d’accordo. Perché se non lo fosse, si bloccherebbe tutto”.
Non si fa attendere la replica dei sindacati. Non esistono vincoli di natura giuridici ma è solo un problema di volontà politica. Per la Cisl l’accordo che sblocca i rinnovi dei contratti di lavoro pubblici e che definisce relazioni sindacali moderne ed innovative si può e si deve fare”. Lo ha dichiarato a Radio Popolare il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava responsabile del Pubblico Impiego replicando alle dichiarazioni di Madia.
“Avevamo già chiesto anche la presenza delle Regioni e dell’Anci”, l’associazione dei Comuni, “come per altro era stato fatto le altre volte”. Così il responsabile Settori Pubblici della Cgil, Michele Gentile, sottolineando che “il problema irrisolto, oltrealle risorse, è far rientrare nel perimetro dell’accordo anche il comparto della scuola, cosa che dipende dal governo”.