La rete capillare delle farmacie sul territorio, interconnessa all’attività dei Comuni, può divenire uno strumento formidabile di servizio ed informazione ai cittadini. Se ne è parlato ieri nel corso del convegno organizzato da Anci Lombardia e Federfarma Lombardia. In Lombardia le circa 2800 farmacie (di cui 921 rurali) possono contribuire a veicolare messaggi importanti per la popolazione, avvertire di iniziative e nuovi servizi dei Comuni, oltreché assolvere alla funzione primaria di presidio sanitario avanzato sul territorio.
Dopo l’indirizzo di saluto di Maurizio Bernardo, Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, e dell’ Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera sono intervenuti nel convegno: Emilia De Biasi, Presidente Commissione Sanità Senato della Repubblica, Annarosa Racca, Presidente Federfarma, Antonio Mobilia, Presidente Federsanità Anci Lombardia, Michel Marchi, Presidente Dipartimento Piccoli Comuni di Anci Lombardia, Alfredo Orlandi, Presidente delle Farmacie Rurali di Federfarma Nazionale, Clara Mottinelli Presidente delle Farmacie Rurali di Federfarma Lombardia.
“La farmacia Italiana è presente in tutti i Comuni ed è il primo punto di riferimento socio-sanitario sul territorio, nei piccoli Comuni spesso è anche l’unico” – ha dichiarato Annarosa Racca, Presidente Federfarma – L’alleanza tra Farmacie e Amministrazioni comunali è una risorsa per la collettività nel migliorare i servizi destinati ad una popolazione che invecchia e con un aumento delle malattie croniche”.
Analoga valutazione è stata espressa da Antonio Mobilia, Presidente Federsanità Anci Lombardia: “Le farmacie sono ancora un caposaldo dei servizi ai cittadini soprattutto nei piccoli Comuni, dove gli abitanti si interfacciano con il loro medico di base e il farmacista, in uno spazio dove vengono espletati anche molti altri servizi. E’ quindi importante che i Sindaci assicurino attenzione alle piccole farmacie, che sono spesso un presidio per aiutare soprattutto le fasce deboli della popolazione”.
Il farmacista in farmacia, nella sua veste di professionista sanitario, è un interlocutore che può raccogliere i bisogni direttamente dalla popolazione. La farmacia, in particolar modo nelle zone rurali, è anche un luogo di aggregazione. Il Comune può, attraverso la farmacia, instaurare un dialogo diretto con la cittadinanza e, sostenendo la farmacia, sostenere i bisogni dei cittadini.
Sull’importanza delle farmacie rurali è intervenuta la sen. Emilia Grazia De Biasi Presidente della Commissione Sanità del Senato: “L’Italia è fatta di piccoli Comuni e la farmacia è un servizio di prossimità irrinunciabile, un’istituzione di riferimento, un presidio sanitario. La farmacia è un servizio pubblico che esiste già ed è garantito da persone altamente qualificate.
Sulla questione della distribuzione dei farmaci nei supermercati la Presidente De Biasi ha precisato: “Abbiamo rifiutato il farmaco di fascia C nei supermercati perché non stiamo parlando di una merce come le altre, stiamo parlando di salute e non di mercato. Inoltre, esistono aspetti deontologici legati alla professione che non può essere ridotta a una mera funzione impiegatizia partendo dal presupposto che i farmacisti sono figure fondamentali del Ssn”.
“Nei piccoli Comuni – ha osservato Michel Marchi – Sindaco di Gerre de’ Caprioli e Presidente del Dipartimento Piccoli Comuni Anci Lombardia – le farmacie rappresentano spesso il primo presidio sanitario per i cittadini. Gli Amministratori locali osservano quindi con attenzione l’applicazione delle recenti riforme di riordino delle istituzioni territoriali che interessano anche queste tematiche, auspicando il potenziamento della rete di farmacie e l’implementazione dei servizi da loro erogati”.