Innovatori d’Europa riuniti. In occasione della conferenza annuale 2017, che ha raccolto insieme le migliori scaleup digitali europee, industrie e istituzioni accademiche, Eit Digital – organizzazione leader nell’innovazione digitale e nella formazione imprenditoriale – ha spiegato come i risultati 2016 forniscano un buon indicatore della direzione che il settore prenderà nel 2017 e mettano in evidenza come possedere un orientamento globale sia il requisito principale per guidare la trasformazione digitale in Europa.
E le notizie positive non finiscono qui: in questo 2017 l’Italia supera la Germania alla testa dei nodi più attivi nella raccolta dei finanziamenti nell’ambito di EIT Digital, la piattaforma che aiuta imprese, scuole ed atenei europei a sviluppare un approccio tecnologico innovativo. “Nel 2016 abbiamo avuto quantità di finanziamenti paragonabile al nodo di Berlino, per quest’anno abbiamo finanziamenti pari a 2,5 volte quelli tedeschi”, ha spiegato ieri a Bruxelles, nel corso della Conferenza annuale 2017 di EIT Digital, Roberto Saracco, responsabile del nodo italiano, con sede a Trento e satellite Milano. Si tratta, traduce in cifre Saracco, di un totale di “una quarantina di milioni di euro movimentati” quest’anno per aiutare le imprese “nell’ultimo miglio”, ossia nel passaggio dall’idea e dallo sviluppo tecnologico al mercato. Annualmente, precisa Paolo Magni, business developer del nodo di Milano, “EIT Digital sostiene tra le 10 e le 20 realtà produttive italiane facilitando loro opportunità per trovare partner tecnici, finanziatori o soluzioni per la distribuzione”.
L’altro volano di EitDigital è quello della formazione, con l’obiettivo per il 2017 di 400 nuovi studenti nella Master School e di altri 40 per il Dottorato industriale. “Eventi come questo dimostrano la ricchezza dell’imprenditoria innovativa che abbiamo in Europa”, il commento di Willem Jonker, amministratore delegato di EIT Digital sulla Conferenza Annuale, “la trasformazione digitale dell’Europa potrebbe far crescere il PIL di 2,5 miliardi di euro nel corso del prossimo decennio”.