Al Viminale si sono riuniti i primi cittadini delle comunità libiche per siglare una dichiarazione congiunta con il nostro Paese. All’incontro hanno partecipato il Ministro dell’interno, Marco Minniti, l’omologo libico, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, il segretario generale della Farnesina, l’ambasciatore italiano a Tripoli e rappresentanti della Commissione europea. Al termine dell’incontro è stata approvata una Dichiarazione congiunta che precisa gli accordi e gli impegni bilaterali:
“Nello spirito dell’accordo del 2 febbraio 2017 e costruendo su quanto deciso nell’incontro a cui hanno preso parte 14 Sindaci libici lo scorso 13 luglio a Tripoli, Italia e Libia rinnovano il loro impegno a sviluppare una relazione speciale per fornire alle comunità locali più duramente colpite dall’immigrazione illegale, dal traffico di esseri umani e dal contrabbando, alternative di crescita e sviluppo. I giovani di quelle aree e di tutta la Libia meritano un futuro di speranza e libertà dalle minacce poste dalle organizzazioni criminali contro le loro regioni. Rinnoviamo la nostra ferma opposizione al traffico di esseri umani e ad ogni traffico illegale, e ci impegniamo a lottare con la massima determinazione contro i responsabili. I trafficanti sono un nemico comune. Essi non hanno posto in una Libia governata dalla legge e dal principio del rispetto dei diritti umani, e ricca di opportunità economiche. La Libia guarda con aspettativa al tempestivo sostegno dell’Italia e dell’Unione europea ai progetti già proposti e che saranno proposti in futuro, finalizzati al miglioramento delle condizioni di chi vive nelle aree colpite dai traffici illegali. L’Italia continuerà a sostenere il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale, quale partner principale in questo sforzo, nel momento in cui esso estende la propria autorità sul territorio libico e protegge le proprie frontiere”.
Un documento condiviso tra le municipalità libiche e il nostro Paese per contrastare il traffico di migranti e rafforzare la democrazia.