Un vortice di emozioni ha spinto il pubblico a riflettere sui diritti delle donne afghane, là dove la libertà di espressione è ancora terreno di conquista. In gioco le donne del Bastan Football Club – velo, pantaloncini corti, maglia rossa e scarpini – hanno rincorso con convinzione la palla sfidando le soldatesse del contingente italiano.
La vittoria, ai rigori, è andata alle ragazze del Bastan Football Club che hanno avuto la meglio sulla squadra guidata dal capitano Vincenza Versace nel corso della partita svoltasi nei giorni scorsi a Camp Arena, sede della base italiana a Herat. La partita è stata organizzata dal Train Advise and Assist Command West (Taac W), il comando multinazionale a guida italiana, che aveva già lanciato la prima sfida a dicembre. “Questo match è nato sull’entusiasmo del precedente vinto dalle afghane. E’ stata una giornata bellissima, di abbracci e gioia tra le giocatrici. Tutto si è svolto di fronte a un pubblico anch’esso entusiasta. Erano presenti anche le autorità locali”, spiega il tenente colonnello Angelo Vesto, portavoce del contingente militare italiano in Afghanistan.
Qualcosa sta cambiando riguardo al ruolo delle donne in Afghanistan, grazie anche alla cooperazione civile e militare italiana. Giocare a calcio, per esempio, non è più una stravaganza. “Il Bastan Football Club, che milita nei campionati locali, è solo una delle squadre di calcio femminili qui presenti”, spiega Vesto sottolineando come il calcio in rosa stia “cominciando a rientrare nella normalità”.
Una conquista che fa gioire chi ogni giorno lavora lì per i diritti, specie delle donne. Non a caso la partita di Camp Arena si è svolta sotto il titolo di ‘A Match for women’s rights … not just on March the 8th’: un modo per ricordare le conquiste delle donne in campo politico, economico e sociale, ma anche che discriminazioni e violenze ai loro danni sono tuttora un grave problema.