Sicilia e Grecia saranno più vicine? Sembrerebbe di sì stando al protocollo d’intesa tra l’associazione dei Comuni greci e l’Anci siciliana, di cui sarà partner anche la Fondazione Federico II, presentato all’Assemblea regionale siciliana dal presidente Giovanni Ardizzone, dal Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dal Sindaco di Amaroussi e presidente della Kede (Unione dei comuni greci) Giorgos Patoulis, dal Sindaco di Nestoros, Dimitris Kafantaris, e dal direttore della fondazione Federico II, Francesco Forgione. Obiettivo dell’intesa, chiedere l’abbattimento delle tariffe aeree per portare più turisti italiani in Grecia e soprattutto incentivare le presenze greche in Sicilia. “Occorre intervenire presso i Governi e le istituzioni preposte per attivare nuove rotte aeree che colleghino la Sicilia con la Grecia. Non è possibile avere collegamenti solo estivi o addirittura solo con Santorini dove un biglietto costa 1.200 euro – afferma Francesco Forgione e aggiunge – Se non si creano relazioni internazionali non si possono captare risorse comunitarie. Occorre un partenariato. I finanziamenti si otterranno sulla base di un progetto. Troviamo i motivi per cui dobbiamo stare assieme e lavoriamo su questo. Stiamo costruendo un itinerario culturale riconosciuto dal consiglio d’Europa. L’Unione europea sostiene molto gli itinerari culturali, ma abbiamo una presenza di greci molto limitata a Palermo e in Sicilia orientale. Ogni anno ospitiamo 50 mila studenti da tutto il mondo, ma le scuole greche saranno in tutto cinque”. “Incentivare gli scambi culturali, dunque, e verificare i costi attraverso un intesa tra i Comuni e i partner istituzionali sono le finalità del nostro accordo – ha replicato Giorgos Patoulis – I gemellaggi sono qualcosa di realizzabile, ci sono possibilità di acquisire finanziamenti per renderli operativi”.
Per parte sua, Leoluca Orlando ha sottolineato che il protocollo prevede “incontri bilaterali, scambi culturali tra istituzioni e vorremmo che servisse ai greci per venire in Sicilia. Vorremmo che ci fosse una continuità di rapporto, soprattutto in chiave turistica”.