Il fondatore di Google, Larry Page, ha un sogno nel cassetto: rilevare un quartiere fatiscente di una città sprovvista delle risorse per riqualificarlo, raderlo al suolo e costruire al suo posto un’isola urbana in grado di ospitare decine di migliaia di residenti, che vivrebbero in un ecosistema cittadino provvisto di tutte le più avanzate tecnologie disponibili, a impatto zero sull’ambiente. In altre parole, edificare una smart area. Dan Doctoroff, CEO di Sidewalk Labs, avrebbe pronto un business plan in tal senso (comprensivo dell’accordo con la località prescelta) da presentare direttamente a Page, amministratore delegato anche di Alphabet, la società cui fanno capo la multinazionale di Mountain View e tutte le sue consorelle. Il Project Sidewalk prevederebbe hub WiFi pubblici dislocati a ogni angolo (sulla falsariga del network LynkNYC dislocato tutt’attorno a New York City), corsie dedicate per le automobili a guida autonoma, tecnologie ecosostenibili in ogni infrastruttura possibile e immaginabile. Inoltre, è probabile che proprio in vista di presentare la Google Island dei sogni di page, Sidewalk Labs abbia sviluppato Flow, la “piattaforma dei trasporti” presentata in marzo. Un software che triangola tutti i dati relativi al traffico per aiutare i manager urbani a prevenire ogni possibile ingorgo, reindirizzando i veicoli pubblici su itinerari più affidabili. Grazie a Flow, inoltre, gli automobilisti potranno visualizzare informazioni in tempo reale sui parcheggi, durante i loro spostamenti.