Il tema dei beni comuni, in particolare dei beni comuni urbani, è diventato prioritario nell’agenda politica delle amministrazioni pubbliche. Sono ormai centinaia in tutta Italia i Comuni che hanno approvato il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni” e, grazie a tali provvedimenti, hanno stretto con i cittadini dei veri e propri “Patti di collaborazione” per riqualificare gli spazi pubblici, per gestire in modo condiviso immobili ed edifici inutilizzati, per mettere in moto percorsi di produzione di conoscenza in grado di migliorare la qualità della vita nella dimensione urbana. Significativa in tal senso l’esperienza di Parma. E’ stato presentato recentemente alla stampa – alla presenza del vicesindaco con delega allo Sport, Marco Bosi, dell’assessore alla Cultura, con delega alle Politiche Giovanili, Michele Guerra, del presidente del Comitato Territoriale Uisp, Donato Amadei, del vicepresidente Regionale di Uisp Emilia-Romagna e responsabile nazionale politiche internazionali, cooperazione e interculturalità, Carlo Balestri – il progetto nazionale “Open Space. Giovani attori di trasformazione sociale”. Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della legge 383/2000, è rivolto ai giovani tra i 16 e i 24 anni non occupati e senza istruzione, la cosiddetta Neet Generation.
Il rapporto tra sport e beni comuni rappresenta uno dei campi d’azione su cui l’Unione Italiana Sport Pertutti ha deciso di investire nei prossimi anni, anche con la creazione di una specifica politica, che coniughi impiantistica sportiva e beni comuni. A tal fine, il progetto prevede la costituzione di gruppi, chiamati crew di street sport nelle periferie di undici città italiane, indirizzate (attraverso la co-progettazione di attività sportive e di ripensamento degli spazi urbani a uso sportivo e sociale) all’utilizzo e alla valorizzazione dello spazio pubblico, con finalità di riattivazione e rigenerazione sociale e all’aggregazione giovanile.
Nelle periferie delle città, talvolta, gli spazi cittadini non vissuti possono rischiare di diventare dei “non luoghi”, veri e propri serbatoi di emarginazione e di devianza. Un’eventualità da scongiurare. Il progetto avrà una durata di 18 mesi e verrà realizzato dai Comitati Uisp dei Comuni di Parma, Avellino, Crotone, Empoli (FI), Manfredonia (FG), Matera, Monterotondo (RM), Orvieto (TR), Palermo (quartiere Zen), Settimo Torinese (TO) e Verona. “Questi progetto – ha commentato il vicesindaco Marco Bosi – portano avanti un concetto di comunità molto forte e hanno come obiettivo di promuovere una città migliore per tutti, per i suoi spazi e la sua vivibilità, attraverso l’attività e il coinvolgimento dei giovani”.