La digitalizzazione è un processo incessante che sta investendo e rivoluzionando il mondo globalizzato in tutti i suoi aspetti, produttivi, organizzativi, economici, finanziari e persino sociali. Nessuna attività è esente, a cominciare dalla logistica e dalle infrastrutture. In tale contesto anche i porti sono attraversati e trasformati dall’onda lunga dell’innovazione tecnologica spinta. Al top del cambiamento, che cammina sulle gambe dei robot, di Internet of things, dei big data, del blockchain, c’è il porto di Genova. Il punto lo ha fatto un recente convegno tenutosi proprio nel capoluogo ligure. “Genova è storicamente all’avanguardia nei porti italiani per ingegnerizzazione telematica del funzionamento del porto ed è stata la prima ad aderire alla Piattaforma logistica nazionale – ha spiegato il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini – e per esigenze di incrementare il navettamento ferroviario abbiamo bisogno di ingegnerizzare sempre più il nostro scalo con iniziative di alta qualità”.
Il prossimo passo allo studio, con Uirnet, la società che ha realizzato la Piattaforma logistica nazionale digitale, è allargarla ai retroporti, per aumentare la capacità del porto di Genova a parità di superficie. “La Piattaforma è lo strumento fondamentale di proprietà dello Stato che serve a coordinare i flussi che provengono da tutto il sistema logistico, porti, interporti, centri merci ferrovie e privati, e dai vettori che interconnettono i nodi – ha sottolineato Rodolfo De Dominicis, presidente e Ad di Uirnet -. Funziona da tempo, ma il salto di qualità avverrà quando tutto il sistema sarà connesso, integrato e automatizzato. Lo Stato non può stare a guardare, deve intervenire con un monitoraggio attento sull’andamento del sistema. Bisogna mettere in connessione anche i sistemi privati dei singoli operatori che parlano linguaggi diversi con la regia del Governo”.
Pronta la risposta del sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Mattia Fantinati: “Stiamo lavorando per una Pa digitale, smart, veloce e agile, che non sia più un costo occulto per famiglie e imprese, ma che ci consenta di determinare un grande salto di qualità a tutto il sistema Italia, a cominciare dal sistema strategico della logistica”.