In Italia “ciascun dipendente pubblico costa in media 49.000 euro l’anno, meno dei 50.000 dei colleghi francesi e tedeschi, ma più di quelli inglesi 43.000 e spagnoli 40.000”. Così uno studio del Forum PA, che come ogni anno dedica tre giorni di convegni alla Pubblica Amministrazione. A conti fatti, si legge nella nota, “ciascun cittadino italiano spende per il lavoro dei dipendenti pubblici 2.632 euro l’anno: 685 euro per la scuola e 104 euro per l’università, 638 euro per la sanità, 313 euro per Regioni e enti locali, 110 euro per l’apparato ministeriale. Per tutti gli altri servizi (sicurezza, ricerca, ecc.) restano 781 euro, la ricerca – si sottolinea – ci costa 95 centesimi in un anno, meno di un caffè”.
Con 3,2 milioni di dipendenti pubblici la Pubblica Amministrazione italiana ha “il 70% dei dipendenti rispetto alla Germania, il 65% rispetto all’Inghilterra e il 60% della Francia”. Quindi il numero dei travet, dopo anni di blocco del turnover appare ridotto, rispetto a quello degli altri principali Paesi europei. Secondo il Forum PA è invece presto per valutare i piani di stabilizzazione dei precari. Quanto al livello di istruzione, lo studio parla “dell’esercito dei diplomati. Il 62% dei dipendenti della P.A ha al massimo un diploma di licenza media superiore, il 4,2% ha una laurea breve e poco più di un terzo (34%) ha la laurea o titoli superiori”. Insomma, si riscontrano “le prime tracce della riforma Madia sulla Pubblica Amministrazione” ma, sottolinea il Forum PA, gli “impatti hanno ancora bisogno di tempo per diventare visibili”.