È indirizzata ad aziende, scuole, progettisti, creativi e studi professionali la consultazione di idee Chiamata alle Arti #Florencecalling, promossa dal Comune di Firenze in seguito ad una proposta lanciata dall’architetto Stefano Boeri. Dopo l’attentato di Barcellona del 17 agosto scorso, anche in Italia si è acceso il dibattito in merito alla possibile introduzione di dispositivi in grado di innalzare il livello di sicurezza nelle nostre città. Tra i primi a esprimersi, all’indomani dei fatti avvenuti sulla Rambla, c’era stato proprio il progettista del Bosco Verticale: in un post pubblicato via Facebook, successivamente rilanciato sul sito del Corriere della Sera, Boeri suggeriva di sostituire i jersey barrier, già predisposti in alcuni centri storici italiani nei mesi scorsi, con alberi “poggiati su grandi vasi”. Un proposito tradotto in realtà in tempi rapidi dai sindaci di Firenze e Bari.
Ora Firenze si candida ad essere la prima città italiana ad adottare l’idea, di utilizzare la creatività e l’arte in chiave antiterrorismo. Raccogliendo anche le indicazioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Comune ha indetto una consultazione pubblica – #Florencecalling, Chiamata alle Arti – rivolta ad aziende, scuole, progettisti, creativi e agli studi professionali per la realizzazione di dissuasori ed elementi di protezione e sicurezza degli spazi pubblici della città. Una specifica commissione, presieduta dal sindaco Nardella e dall’architetto Boeri, si occuperà di valorizzare le proposte più efficaci e innovative.
Hanno collaborato con il Comune di Firenze la Prefettura e la Questura di Firenze, i rappresentanti dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine, della Sovrintendenza Provinciale, dell’Ordine degli Architetti, delle Scuole di Architettura e e Design, della Scuola di Agraria e delle Associazioni dei Vivaisti, degli Agronomi e Forestali.
Dopo aver messo in sicurezza i propri spazi pubblici, come indica l’avviso stesso, il capoluogo toscano diventa capofila di un processo che apre alla possibilità di integrare gli strumenti di prevenzione già adottati con “nuovi sistemi di difesa passiva”. La loro presenza dovrà “assicurare una migliore protezione dei siti sensibili esistenti considerando in particolar modo l’impianto urbanistico e la qualità straordinaria Centro Storico di Firenze.” Il regolamento di #Florencecalling indica le caratteristiche prestazionali che dovranno essere assicurate da tali strutture, tra cui la “resistenza all’urto di un veicolo”. Diverse, inoltre, le funzioni attese da questi “elementi di arredo urbano”, in un’ottica che punta a evitare di “blindare la città”. Tre, in particolare, le tipologie elencate nel bando: i “sistemi che intercettano punti di vista artistici o scenografici di assoluto pregio”, da localizzare ad esempio in via Strozzi; i “sistemi inseriti in prossimità di luoghi di pregio che non interferiscono sui principali punti di vista”, previsti per la zona di Piazza Duomo verso via del Proconsolo o in San Lorenzo; e i “sistemi inseriti in luoghi centrali, ma non collegati visivamente a monumenti”, da predisporre in casi come Via Calzaiuoli.