“Il digitale, e in particolare il Protocollo Blockchain, ci introduce a possibilità applicative che vanno ben oltre la sola sfera amministrativa e che riguardano le modalità stesse con cui si adottano le decisioni pubbliche. In una parola, esse possono incidere in profondità sulle stesse forme della nostra democrazia”. Lo dice il presidente della Camera, Roberto Fico, aprendo a Montecitorio il convegno “Intelligence Collettiva: la tecnologia Blockchain”.
“Le tecnologie digitali – sostiene – possono offrire un supporto decisivo per consentire il lancio di esperienze innovative di democrazia deliberativa centrate sulla partecipazione attiva e informata dei cittadini alle decisioni pubbliche. L’impiego innovativo delle nuove tecnologie costituisce in tal senso un fondamentale strumento per incrementare il livello informativo dei cittadini, per promuovere meccanismi di dialogo fino a giungere a decisioni condivise. Si potrà così – aggiunge Fico – riempire di contenuto quel ‘diritto di partecipazione democratica elettronica’ enunciato – finora solo come principio – dall’articolo 9 del Codice dell’amministrazione digitale. C’è sicuramente molto da lavorare, a tutti i livelli della vita istituzionale. Ritengo che anche il Parlamento italiano debba essere in prima linea in questa strategia di innovare le modalità tradizionali dell’operare e dell’interagire con i cittadini da parte degli organi della rappresentanza politica. L’obiettivo finale è quello di coinvolgere le persone: si tratta di una finalità che va molto oltre la semplice partecipazione o il mero coinvolgimento, ma punta piuttosto nella direzione di impegnare pienamente le persone nella decisione pubblica, prendendo sul serio la loro condizione di cittadini quali membri attivi della comunità politica. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo – ammonisce – l’uso delle tecnologie non è neutro. Le diverse opzioni possibili, anche alla luce di una innovazione che si sussegue a ritmo sempre più accelerato, vanno ponderate e discusse permettendo la più ampia partecipazione possibile, soprattutto quando si ipotizzano applicazioni che toccano il cuore stesso delle procedure democratiche, come l’espressione del voto e le operazioni elettorali. Si profilano in questo campo problematiche di grande complessità e delicatezza, come quelle riguardanti le garanzie della libera determinazione degli elettori, della tutela della riservatezza, del superamento dell’ancora presente digital divide che impedisce una piena padronanza delle nuove tecnologie da parte di tutti”.