La Camera ha approvato il Dl di delegazione europea 2018 che recepisce, tra le altre norme comunitarie, la direttiva dello scorso anno sull’efficienza energetica. La legge di delegazione europea è, insieme alla legge europea, uno dei due strumenti di adeguamento all’ordinamento dell’Unione introdotti dalla norma 24 dicembre 2012 n. 234 che ha attuato una riforma organica dei provvedimenti che regolano la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Ue. Nel caso di specie, il provvedimento aggiorna le direttive europee 2010/31 insieme alla direttiva2012/27 e i Paesi membri dovranno recepirlo entro il 10 marzo 2020.
La disposizione contiene le linee guida che il Governo dovrà seguire per l’adozione dei decreti legislativi che regoleranno nel dettaglio la materia. In particolare si dovrà assicurare l’ottimizzazione del rapporto tra costi e benefìci, al fine di ridurre il più possibile gli oneri a carico della collettività;. la promozione di ristrutturazioni economicamente efficienti; l’introduzione del cosiddetto indicatore di intelligenza per gli edifici che, grazie all’interazione con la rete, potrà adattare il consumo energetico alle effettive esigenze degli abitanti; la semplificazione delle ispezioni degli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’aria; la promozione della mobilità elettrica attraverso l’istituzione di un quadro per i posti auto destinati ai veicoli non inquinanti. E’ inoltre prevista la riduzione delle emissioni di gas effetto serra del 40% entro il 2030 e un sistema energetico decarbonizzato ad alta efficienza entro il 2050.
Per gli edifici oggetto di “ristrutturazioni importanti” invece, verrà favorito l’utilizzo di “sistemi alternativi ad alta efficienza, nella misura in cui sia tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile” e dovranno essere prese in considerazione “le questioni del benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, della sicurezza in caso di incendi e dei rischi connessi all’intensa attività sismica”. Dovrà infine essere semplificata e resa più trasparente la metodologia di calcolo della prestazione energetica aumentando altresì la comunicazione e l’informazione ai consumatori, in modo da tutelarsi dalla povertà energetica.