BOLOGNA – La seconda giornata della 42ª Assemblea annuale dell’Anci a Bologna prosegue con il panel “Diritto all’abitare, dovere di rigenerare”, moderato dal giornalista Gianluca Semprini.
Michele Guerra, sindaco di Parma, ha spiegato che il progetto “Fare la casa giusta” mette al centro l’equità nell’accesso all’abitare. A Parma si interviene su più fronti: dall’emergenza abitativa, che coinvolge un numero crescente di persone, alle esigenze degli studenti, fino a chi ha un reddito sufficiente ma fatica a sostenere il costo della casa. In questo ambito, il Comune sta recuperando circa 600 alloggi di edilizia pubblica.
Per contrastare il problema delle case vuote dovute alla paura di morosità, il Comune offre un servizio di mediazione tra proprietari e inquilini. Sul fronte del turismo, l’amministrazione punta a soluzioni che limitino l’overtourism senza sottrarre case ai cittadini, anche nel caso di bed & breakfast.
Sara Funaro, Sindaco di Firenze, ha posto al centro dell’attenzione il tema delle politiche abitative, evidenziando la necessità di affrontare l’emergenza abitativa. La sindaca ricorda che ieri, sia il Presidente della Repubblica che il Presidente dell’Anci Gaetano Manfredi, hanno sottolineato l’urgenza di risposte concrete sui temi dell’efficientamento energetico e dei problemi dell’edilizia pubblica.
Il piano casa, ha ricordato Funaro, non prevede risorse immediate, ma solo a partire dal 2028. Per questo auspica che il governo possa intervenire subito, consentendo la ristrutturazione degli alloggi popolari e del social housing attraverso il recupero degli immobili esistenti.
Riguardo al ruolo dei comuni, a Firenze si sta ragionando sull’intera cintura urbana, ma le risorse locali non sono sufficienti. È quindi fondamentale ricevere supporto dal governo e dall’Europa, come avvenuto in passato con il Piano Periferie. Investimenti mirati sono indispensabili per garantire risposte concrete ai cittadini.
Francesco Italia, Sindaco di Siracusa, ha evidenziato le sfide abitative della sua città. Negli ultimi anni Siracusa è stata molto attrattiva, ma resta un problema abitativo significativo. “Quello che succede nella mia città non accade altrove”, ha spiegato, sottolineando che il potere d’acquisto dei cittadini è diminuito e molti non riescono più a pagare l’affitto.
Secondo Italia, quando si interviene sulle politiche abitative, come fa l’Anci, bisogna alzare le ambizioni. “Non sento mai parlare di demolizioni e ricostruzioni, ma la mia città ha problemi in interi quartieri”, ha aggiunto. Dal punto di vista della sicurezza, ricostruire significa anche rigenerare: una famiglia che vive in condizioni difficili può trarne beneficio.
Il sindaco ha sottolineato come turisti e investimenti possano generare nuova ricchezza e posti di lavoro, ma è fondamentale anche riconquistare la fiducia dei proprietari di case, spesso timorosi di danni agli immobili da parte degli inquilini. Per questo, Italia ritiene che l’esperienza di Parma rappresenti un modello corretto da seguire.
Giuseppe Marchionna, sindaco di Brindisi, racconta come la sua città sta cambiando volto. “L’analisi fatta dalla sindaca di Firenze è più che realistica e la condivido ma io porto un’esperienza particolare. Siamo vivendo in città un’importante transizione industriale di tipo energetico, penso alla chiusura del Petrolchimico e dell’impianto ad energia a carbone, con la riqualificazioni territoriale. Abbiamo aggiornato il Piano triennale delle opere pubbliche e avviato convenzioni che prevedono che il 2 per cento degli investimenti industriali vadano in riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio comunale, pari a 1200 unità abitative. La nostra missione è rigenerare senza spreco di suolo, e consentire che quelle fasce medie in affanno vivano in aree migliori”.
Diverso l’esempio portato da Alessandro Basso, sindaco di Pordenone. “Ho una visione un po’ più ottimistica con una realtà diversa rispetto a quella data finora – spiega il sindaco – La nostra emergenza abitativa è più relativa anche su tutto il territorio regionale. Più sentito il tema della rigenerazione urbana, di sostenibilità ambientale e di valorizzazione del turismo. Abbiamo fatto la scelta di coinvolgere l’Università nella riqualificazione di aree anche in termini urbanistici, penso all’area di Trieste per promuovere la lotta di desertificazione commerciale e a favore di famiglie come nella creazione di asili nido”.
Pasquale Gandolfi, Presidente UPI e Presidente Provincia di Bergamo, ha sottolineano, invece, l’importanza di fare rete su tuto il territorio. “Non possiamo limitarci ad avere una solo visione cittadina per la gestione delle politiche abitative ma dobbiamo allargare la nostra visione all’area vasta, alle realtà provinciali come occasioni di sviluppo, con le città metropolitane che a mio avviso necessitano di maggior coordinamento anche con gli stakeholder sul territorio. Vanno cambiati i parametri e gli indici da studiare, anagrafici, statistici studiando anche gli indicatori legati al mondo del lavoro e dei lavoratori. Per impedire la delocalizzazione di poli industriali sono necessarie politiche attrattive sul territorio che prevedano oltre a misure come l’housing sociale anche una sorta di anche l’housing lavorativo integrato con le realtà industriali”.