Con i decreti per l’Ape sociale e lavoratori precoci verrà consentito ai lavoratori in condizioni di difficoltà di anticipare fino a tre anni e sette mesi l’età di pensionamento, con potenziali effetti positivi sul ricambio generazionale nelle aziende e sulle opportunità di ingresso al lavoro per i giovani. “Viene reso così operativo un altro degli interventi sul sistema previdenziale definiti dal Governo, che poggiano su una consistente dotazione di risorse, volti ad introdurre elementi di flessibilità ispirati ad un principio di equità e, al contempo, rispettosi degli obiettivi e degli equilibri di finanza pubblica”. Ad affermarlo è il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, che ha sottolineato come “siano già operative altre norme che attuano un insieme articolato di interventi i cui contenuti sono stati oggetto di un confronto approfondito con le organizzazioni sindacali”. “A tale proposito – ha aggiunto Poletti – voglio ricordare come, completando il percorso già avviato con la legge di stabilità 2016, la no-tax area, per tutti i pensionati, sia stata uniformata a quella dei lavoratori dipendenti; e, ancora, la possibilità di cumulare gratuitamente tutti i contributi previdenziali non coincidenti maturati in gestioni pensionistiche diverse, inclusi i periodi di riscatto della laurea, ai fini sia delle pensioni di vecchiaia sia di quelle anticipate”.
“Senza dimenticare – ha concluso – l’eliminazione definitiva delle penalizzazioni previste in caso di pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età, l’ottava salvaguardia per gli esodati, la possibilità di accesso all’opzione donna per le lavoratrici dipendenti nate nell’ultimo trimestre del 1958 (e del 1957 per quelle autonome) e l’aumento dei trattamenti pensionistici di importo basso: il prossimo luglio, i pensionati con redditi fino a 1,5 volte il trattamento minimo Inps percepiranno la quattordicesima aumentata del 30%; e, inoltre, verrà erogata anche ai pensionati con redditi fino a due volte il trattamento minimo”.
Con i prossimi provvedimenti di attuazione dell’Ape volontaria, verrà portato a termine il percorso di attuazione degli interventi di riforma del sistema previdenziale, un tema centrale sul quale resta aperto il confronto tra Governo e sigle sindacali. Ma chi può fare domanda per l’Ape social? L’Anticipo spetta ai lavoratori pubblici e privati con almeno 63 anni di età purché siano disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori da almeno tre mesi; soggetti che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave; invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%; dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso tra i quali: operai edili, operatori ecologici, facchini, insegnanti di scuola dell’infanzia, nonchè infermieri organizzati su turni. Le domande per l’accesso all’Ape sociale con i requisiti raggiunti entro il 2017 andranno presentate entro il 15 luglio. Chi raggiunge i requisiti nel 2018 dovrà invece fare domanda entro il 31 marzo prossimo.