Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, è tornato a soffermarsi recentemente su alcune questioni che stanno a cuore agli enti locali. Sul tema della revisione della spesa e del contenimento dei costi di gestione, ad esempio, ha detto: “I tagli non si discutono e come Comuni li abbiamo fatti. Tra il 2010 e il 2016, i trasferimenti complessivi a favore degli oltre 8mila Comuni sono stati tagliati da 25 a 12 miliardi. Però le centrali di acquisto centralizzate a volte creano più problemi di quanti ne risolvano. E poi servono alcune eccezioni per le piccole realtà”. Decaro non ha trascurato neppure l’altro tema spinoso che riguarda le difficoltà burocratiche, spesso responsabili della paralisi che mina l’azione delle piccole amministrazioni. E ha fatto altri esempi. “Ci vuole un po’ di sano realismo – ha specificato – I piccoli Comuni conoscono le loro realtà e sanno come risparmiare. Il servizio di vigilanza, per esempio, in CONSIP è previsto solo armato e comporta costi aggiuntivi, mentre in tanti Comuni basterebbe una vigilanza semplice. Non è vero – ha aggiunto – che non abbiamo collaborato per la creazione delle centrali uniche di spesa, le 35 del sistema CONSIP. Un giorno ci siamo visti costretti ad adottare la delibera per la costituzione della stazione appaltante unificata per la Città metropolitana. Senza troppe ulteriori spiegazioni e soprattutto senza che ci venisse attribuito alcun personale addetto. Per la mia città sono dovuto andare a pescare un dirigente e due impiegati da tutt’altro settore”. Last but not least, il presidente dell’Anci ha rilanciato l’idea di istituire un Ministero dedicato alle città. “Riteniamo utile avere nel Governo un riferimento autorevole, serio e competente. Anche ai fini della razionalizzazione della spesa: occorre un approccio diverso e più pragmatico alle questioni che i Sindaci sollevano”.