“Non possiamo esprimere un parere sul fondo di solidarietà 2020 senza sapere cosa succede alle altre questioni sul tavolo, a partire dal ripristino dei 563 milioni di taglio che gravano ancora sui Comuni. Per questo chiediamo l’apertura urgente di un tavolo di confronto con il governo a cui presenteremo anche una lettera sottoscritta da sindaci di grandi e piccoli Comuni, di tutti i colori politici e di tutte le parti d’Italia, in cui si chiedono risposte certe sulle risorse che mancano ai Comuni”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, al termine della Conferenza Stato-Città, presieduta dalla ministra degli Interni, Luciana Lamorgese e degli Affari regionali Francesco Boccia e a cui hanno partecipato anche il delegato alla Finanza locale Anci e sindaco di Novara, Alessandro Canelli e il vicepresidente Anci e sindaco di Pesaro, Matteo Ricci.
“Conosciamo i problemi della finanza pubblica – ha detto Decaro – ma non possiamo accettare un percorso perequativo, su cui perdura l’assenza di un finanziamento statale, senza prima avere risposte sulle risorse da mettere nei nostri bilanci e che servono a erogare i servizi alle nostre comunità. Oltre ai 563 milioni – ha continuato Decaro – ci sono norme che determinano un’ulteriore stretta della spesa corrente, come ad esempio l’aumento della percentuale di accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde). Un Fondo – spiega Decaro – che obbliga attualmente i Comuni ad un accantonamento complessivo di ben 4,5 miliardi di euro. In moltissimi casi l’accantonamento eccede le reali esigenze di allineamento delle procedure di spesa rispetto all’effettiva capacità di realizzo delle entrate annualmente stanziate in bilancio e che, a regole vigenti, in fase previsionale, è calcolato senza tenere conto della fisiologica capacità di riscossione dei residui attivi”.
“Non c’è – aggiunge ancora il presidente dell’Anci – un percorso sui livelli essenziali delle prestazioni per gli enti meno dotati, così come restano problemi sul sistema di riscossione, ancora gestito da norme del 1910, e tutta la partita dei ritardi di pagamento della PA”. “Il governo – ha concluso Decaro – ha quindi deciso di rinviare il parere, facendo partire da subito il confronto in sede tecnica. Ci auguriamo che presto si arrivi a soluzioni che i Comuni aspettano da tempo”.
Fonte: ANCI