“Il nostro è un patrimonio prezioso e plurale fatto di comunità, di territori, di culture, di linguaggio, è l’infrastruttura civile, portante del paese ma allo stesso tempo è l’elemento più fragile e più esposto ai processi di trasformazione del nostro tempo, dal clima, all’immigrazione, alla crisi economica ed alla disoccupazione”. Queste le dichiarazioni del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, nell’intervento in aula alla Camera per l’incontro tra istituzioni e sindaci.
Il presidente Anci ha rivolto un pensiero particolare ai colleghi delle Regioni colpite dal terremoto, che “hanno la drammatica consapevolezza di chi assiste al crollo di una storia, ma anche la voglia e la determinazione a non rassegnarsi per dare avvio alla ricostruzione fisica e morale delle loro comunità”. “In quei luoghi distrutti ci sono i beni e la storia di intera comunità’, paesi che non devono e non possono morire – ha aggiunto Decaro – l’Anci è presente, dal 24 agosto, ed è questa l’occasione in cui Anci si deve trasformare in una grande famiglia, pronta ad aiutare chi è in difficoltà. E’ un lavoro molto impegnativo ma – aggiunge il presidente Anci – ce la potremo fare se Anci sarà sempre di più meno sindacato dei sindaco ma delle comunità, e sempre più’ sindacato della coesione nazionale”. Ma per fare tutto ciò abbiamo bisogno di essere ascoltati e sostenuti, è necessario dotare i sindaci di nuovi mezzi”, perché ci sono sindaci che “devono mettere a disposizione le loro auto per portare i bambini all’asilo, come quello di Zapponeta, primi cittadini che accolgono immigrati sul territorio senza risparmiarsi ma anche altri esposti ogni giorno alle intimidazioni”, ha concluso Decaro.