“Sarà un’assemblea speciale, perché sarà finalmente un’assemblea normale”. Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha aperto alla presenza di oltre 2000 sindaci in fascia tricolore la propria relazione introduttiva all’Assemblea nazionale dell’associazione, a Parma, riferendosi al ritorno agli eventi in presenza “anche se noi per primi dobbiamo continuare a rispettare le restrizioni necessarie a uscire dall’emergenza Covid”. Decaro ha ricordato gli amministratori locali caduti a causa del Covid durante la pandemia e ha ringraziato tutti i cittadini che stanno contribuendo a fuoriuscire dall’emergenza “per la loro disponibilità al sacrificio e alla disciplina, quando c’era da difendersi. E per il loro coraggio e la loro determinazione quando c’è stato da rialzarsi e ricominciare”.
Decaro ha citato gli ottimi risultati della campagna vaccinale, la cooperazione fra le istituzioni centrali e locali, e in particolare ha voluto ringraziare gli stessi sindaci e tutto il personale delle amministrazioni comunali.
“Vi ringrazio – ha detto Decaro rivolto ai sindaci – perché ci siete stati, perché vi siete presi delle responsabilità, quelle vostre e quelle non vostre, pur di portare la nostra gente fuori da una tragedia violenta e inaspettata, di fronte alla quale tutto il mondo era impreparato. Grazie – ha continuato il presidente dell’Anci – perché non avete mollato, mai, neanche quando il suono delle sirene era assordante. Neanche quando, come spesso accade ai sindaci, siamo diventati il capro espiatorio di colpe e responsabilità che nessuno voleva assumersi”.
Un saluto particolare Decaro lo ha voluto rivolgere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, seduto in platea. “Grazie Presidente, a lei va il nostro abbraccio e il nostro più caloroso saluto – ha detto Decaro – grazie per essere per noi e per il Paese intero, un riferimento morale e istituzionale. Grazie per la guida forte e gentile che ha saputo esercitare, grazie per essere entrato nelle case di tutti gli italiani e averci fatto sentire tutti uguali anche nelle piccole difficoltà quotidiane”.
Decaro ha riconosciuto al Capo dello Stato l’attenzione costante alle esigenze rappresentate dai sindaci, citando alcune fra le visite più significative di Mattarella, come quelle presso i Comuni colpiti dal sisma del 2016 o quella a Codogno per la commemorazione delle vittime del Covid.
Decaro ha definito il governo Draghi “un interlocutore attento” e ha elencato i risultati della collaborazione fra autorità centrali e locali per tamponare gli effetti economici della pandemia: “Un massiccio intervento di sostegno economico agli enti locali ha assicurato in questi due anni la tenuta non solo dei bilanci dei Comuni ma, anche, della convivenza e della coesione sociale, messe a rischio dalla crisi pandemica. Sette miliardi di contributi sono stati stanziati nel 2020, e altri quattro nel 2021”.
“L’uscita dalla crisi – ha però avvertito il presidente dell’Anci – non può ridursi al ripristino della situazione preesistente, ma deve delineare le condizioni per rafforzare il ruolo dei Comuni e ridurre il divario, soprattutto finanziario, tra gli enti, che tuttora rischia di separare irrimediabilmente chi “ce la fa” da chi “non ce la fa”: una distanza riconducibile non solo alla tradizionale dualità nord-sud, ma che coinvolge trasversalmente i Comuni variamente distribuiti sul territorio nazionale”.