L’Inail ha appena pubblicato online i dati analitici delle denunce di infortunio (anche con esito mortale) e di malattia professionale presentate all’Istituto nel mese di novembre. Nella sito dedicato sono inoltre disponibili le tabelle del “modello di lettura” con i confronti tra il mese di novembre 2018 e novembre 2017, nonchè di periodo gennaio-novembre 2018, gennaio-novembre 2017.
Nei primi undici mesi del 2018 i casi di infortunio denunciati all’Inail sono stati 592.571, in aumento dello 0,5% rispetto all’analogo periodo del 2017. I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 501.274 a 502.093 (+0,2%), sia di quelli in itinere, avvenuti cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 2,6%, da 88.209 a 90.478.
Nel periodo gennaio-novembre dello scorso anno, il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato dello 0,7% nella gestione Industria e servizi (dai 462.304 del 2017 ai 465.653 casi del 2018) e dello 0,3% nel Conto Stato (da 95.712 a 95.981). Nel settore agricolo si registra invece un calo dell’1,7% (da 31.467 a 30.937). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-ovest (+0,8%), nel Nord-Est (+1,7%) e al Sud (+0,5%) e un calo al Centro (-1,1%) e nelle Isole (-1,8%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali l’Inail segnala la Provincia autonoma di Bolzano (+5,3%), il Friuli Venezia Giulia (+4,3%) e il Molise (+3,2%), mentre i decrementi maggiori sono quelli rilevati nella Provincia autonoma di Trento (-7,6%), in Valle d’Aosta (-4,6%) e in Abruzzo (-3,7%).
L’aumento delle denunce rilevato nel confronto tra i primi 11 mesi del 2017 e del 2018 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un +1,0% (da 378.173 a 381.850) rispetto al -0,3% di quella femminile (da 211.310 a 210.721). L’incremento ha interessato soprattutto i lavoratori extracomunitari (+8,9%) e, in misura minore, quelli comunitari (+0,6%), mentre le denunce di infortunio dei lavoratori italiani, che rappresentano circa l’84% del totale, sono in diminuzione dello 0,6. Dall’analisi per classi di età emergono, poi, incrementi per la fascia fino a 29 anni (+4,2%) e tra i 55 e i 69 anni (+3,1%). In flessione, infine, le denunce per le fasce 30-44 anni (-3,0%) e 45-54 anni (-1,0%).