Da una parte l’apprendimento online è risultato accessibile, ma dall’altra la chiusura delle scuole e il ricorso alla Didattica a Distanza ha portato alla luce molte debolezze insite nell’infrastruttura digitale del paese. In una classifica sulla presenza delle condizioni basilari per e-learning e l’apprendimento online in 30 paesi dell’Ocse, condotta da Preply, piattaforma dedicata all’apprendimento digitale, l’Italia si piazza al 22mo posto tra le nazioni con le migliori condizioni per l’e-learning.
Rispetto all’indice dell’accessibilità alla didattica online, l’Italia mostra risultati deludenti, solo il 72.5% degli studenti ha accesso a un computer da casa. I corsi offerti online però sono ben 218, un dato che pone l’Italia nella media europea, considerando che la Germania ne ha 220 e la Spagna 260 e nella media è anche il dato relativo alla retribuzione dei tutor, €17 l’ora, contro i €29.39 della Danimarca e gli €11 della Spagna. Ad abbassare il ranking dell’Italia sono i dati sulla velocità di download a banda larga e mobile, la velocità è in media di 60.0 Mbit/s mentre in Francia, Ungheria, Svezia e Spagna la velocità di download è il doppio che in Italia.