Da Ostia Antica a Ercolano, dal Parco archeologico dell’Appia a quello dei Campi Flegrei, dal complesso monumentale della Pilotta al Castello di Miramare, a Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli, fino al Museo Nazionale Romano e a quello Etrusco di Villa Giulia a Roma. Sono alcuni dei 10 nuovi istituti autonomi retti da altrettanti direttori che saranno selezionati con un nuovo bando internazionale, che il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha annunciato nel corso dell’audizione in commissioni congiunte Cultura del Senato e della Camera a Palazzo Madama.
Il nuovo assetto del ministero presentato oggi dal ministro Franceschini prevede la creazione delle ‘Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio’. Con questo intervento aumentano i presidi di tutela sul territorio nazionale, che, proprio per l’archeologia, passano dalle attuali 17 Soprintendenze Archeologiche alle nuove 39 soprintendenze unificate (a cui si sommano le due soprintendenze speciali del Colosseo e di Pompei).
La nuova articolazione territoriale, che realizza una distribuzione dei presidi, a detta del Mibact, “più equilibrata ed efficiente”, è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori.
La riorganizzazione affida inoltre alle Soprintendenze archivistiche la tutela del patrimonio librario, che pertanto vengono denominate Soprintendenze archivistiche e bibliografiche. Nell’esercizio di questa nuova funzione esse risponderanno anche alla direzione generale Biblioteche e potranno avvalersi del personale delle biblioteche statali.
Quanto ai dieci nuovi istituti autonomi, che saranno retti da altrettanti direttori le cui selezioni avverranno attraverso un nuovo bando internazionale, ecco l’elenco: il Complesso monumentale della Pilotta di Parma (che unifica in un’unica gestione la Biblioteca palatina, la Galleria Nazionale, il Museo Archeologico Nazionale); i Musei delle Civiltà all’EUR (che unifica in una sola gestione il Museo Nazionale Preistorico e Etnografico, il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari e il Museo dell’Alto Medioevo); il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma); il Museo Nazionale Romano; il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare a Trieste; il Parco Archeologico dell’Appia Antica; il Parco archeologico dei Campi Flegrei (Bagnoli, Baia e Bacoli); il Parco archeologico di Ercolano; il Parco archeologico di Ostia Antica; Villa Adriana e Villa d’Este (Tivoli).
“Non è in alcun modo una nuova riforma, ma è un passaggio coerente con le scelte fatte l’anno scorso. Scelte che sono ruotate intorno a questo principio: l’Italia ha acquisito un patrimonio fortissimo da tutelare ma non ha saputo investire sul tema della valorizzazione”, ha sottolineato Franceschini. “La norma della legge di stabilità di quest’anno prevede – ha continuato – che ci sia una successiva riorganizzazione del ministero necessaria per alcune norme nuove, non ultima quella del silenzio-assenso. La riorganizzazione prevede, quindi, un passo in avanti che è uno sviluppo della linea dell’anno scorso e che va verso una maggiore efficienza della pubblica amministrazione e una maggiore semplicità offerta ai cittadini e a tutti coloro che hanno a che fare con la richiesta di pareri o di permessi delle soprintendenze”.
Commentando l’istituzione dei nuovi dieci istituti autonomi, il ministro ha poi aggiunto che “abbiamo prestato molta attenzione all’archeologia ed è stato necessario anche guardare a Roma perché la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica centrale non erano state toccate dalla riforma. Era l’unico luogo d’Italia rimasto in una situazione pre-riforma. Abbiamo pensato che alcuni luoghi particolarmente importanti, come il Museo Nazionale Romano, meritino l’autonomia e che la Soprintendenza Speciale si occuperà del Colosseo e dell’Area Archeologica centrale e della sua valorizzazione. Ma nel resto di Roma, come in tutto il resto d’Italia, quella che si occuperà di tutela sarà una Soprintendenza mista, archeologia, belle arti e paesaggio”.
“Quest’anno il bilancio del mio ministero dopo la legge di stabilità – ha ricordato infine il ministro – ha un incremento del 27% e torna sopra i 2 miliardi di euro dopo che, negli anni dei tagli, era sceso fino a sotto al miliardo e mezzo. E’ un’inversione di tendenza importante”, ha concluso il titolare del Mibact.